Milo De Angelis – La corsa dei mantelli

La corsa dei mantelli è un racconto fiabesco scritto da Milo De Angelis negli anni Settanta e qui riproposto insieme a un’ inedita versione teatrale – ma è anche un grande archivio di immagini e di presenze che poi nutriranno la sua poesia: la ragazza guerriera, le edicole cittadine, i campi di calcio, il gesto atletico, le palestre, tutto un mondo adolescente attraversato dal gusto della sfida e del valore.

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La trama

La corsa dei mantelli è la storia di Daina. Di lei ci si innamora a prima vista, è bella, selvaggia, visionaria, amante delle gare e dei duelli. Luca la vede di fronte al cinema di via Garigliano, una ragazza dal viso pallido, vestita fuori moda, tremante per il freddo.

Inizia a seguirla ovunque, a cercarla, affascinato dalla sua natura fiera e nello stesso tempo crudele. Insieme a loro si muovono strani personaggi, ombre che assistono al torneo di lotta nelle risaie e ai giochi mortali sui binari dei treni.

La corsa dei mantelli – La recensione

Questo racconto fu scritto da Milo De Angelis negli anni Settanta, riproposto quest’anno dalla casa editrice Marcos y Marcos insieme a un’inedita versione teatrale. L’autore, milanese, classe 1951, è una delle voci più significative della poesia italiana contemporanea e La corsa dei mantelli è il suo unico testo in prosa, pubblicato inizialmente da Guanda. Per gli editori della Marcos y Marcos, il libro rappresenta un po’ una sfida, nell’anno in cui la casa editrice decide di puntare sulla poesia pubblicando, oltre De Angelis, anche Cristina Alziati, autrice di Come non piangenti, e la riedizione di Pietra sangue diFabio Pusterla. Questo perché la poesia è «giacimento inesauribile di immagini, pensieri, forze» (dall’intervista agli editori di Antonio Prudenzano di affaritaliani.it, “Marcos y Marcos, il coraggio di insistere con la poesia in un mercato dei libri in crisi”). La corsa dei mantelli è un testo in prosa che anticipa la tradizione poetica dell’autore: le figure evocate appartengono a un altro tempo, il libro è un “grande archivio di immagini e di presenze” che influenzeranno la produzione poetica successiva di De Angelis, dalla ragazza guerriera alle edicole cittadine, i campi da calcio e gli stadi, «tutto un mondo adolescente attraversato dal gusto della sfida e del valore».

Il racconto segue diverse direzioni, veniamo trasportati in dimensioni fiabesche per ritrovarci improvvisamente in una risaia ai giorni nostri. Daina è il filo conduttore di questa storia, in lei si celano e manifestano anime diverse, prigioniere della fanciullezza, che si rifiutano di entrare nella quotidianità, di crescere, di maturare. Alle volte ci si perde nella storia, e forse la forza e il fascino de La corsa dei mantelli risiedono proprio nel senso di abbandono sperimentato dal lettore sin dalle prime pagine del libro, quando anche noi incontriamo Daina e iniziamo a seguirla, pagina dopo pagina, nella sua avventura, immersi nel non-tempo a cui appartiene. Nonostante le tensioni interiori, Daina è lucida «fino al tormento», Luca sa che le sue parole sono “viventi” e l’ascolta, rapito dalla forza seducente che la ragazza sprigiona, che lo spinge a superare dubbi e paure. Perché, Daina sembra conoscere sempre la strada da percorrere e ha magicamente una risposta a tutte le domande, anche quelle più difficili, gli interrogativi a cui nessuno sa rispondere, che riguardano la vita e quello che ci può dare: «Luca, non chiedere mai nulla che sia meno della gioia.»

copertina
Autore
Milo De Angelis
Casa editrice
Marcos y Marcos
Anno
2011
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
127
ISBN
9788871685984
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