Ha suscitato un certo scalpore Miss violence del greco Alexandros Avranas, presentato ieri alla Mostra del cinema di Venezia. Una storia che parla di abusi fisici, psicologici e sessuali, e che risente della crisi, soprattutto economica, che ha sconvolto la Grecia negli ultimi anni.
Quella del regista è una critica agli enti statali, una denuncia sociale, sull’esempio passato di Pasolini. È all’intellettuale italiano, infatti, che Avranas si è ispirato, sia nei temi che nello stile: amplificazione dei silenzi, macchina da presa fissa, limitati piani sequenza, poiché «apparentemente in Miss Violence non accade nulla», mentre, al contrario, la pellicola si concentra su tragedie che «accadono accanto a noi, ma nessuno le vuole vedere e finge di non percepirle. Oltretutto questa è tratta da una storia vera ancor più disumana di come l’abbiamo descritta».
Di seguito, il trailer del film: