«Il linguaggio è un traditore, un agente segreto doppiogiochista…un continente perduto». Jonathan Coe non ha paura di buttarci in mezzo a questo labirinto senza uscita, anzi, dentro La casa del sonno le parole durano il tempo di un attimo, prima di sparire e lasciare il posto al potere dei sogni, delle visioni.
Nell’intreccio che l’autore crea tra i vari livelli narrativi, i personaggi si muovono in balia delle loro stesse pulsioni e della vita tra gli anni ottanta e la metà degli anni novanta.
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La trama
Un tempo, ad Ashdown, cittadina severa e cupa, un gruppo di studenti inizia il percorso verso l’età adulta. Sarah non riesce più a distinguere i sogni dalla realtà, e tra mondo reale e finzione si materializzano Gregory (studente in medicina che spia il sonno altrui), Terry (appassionato di cinema che dorme quattordici ore al giorno e sogna di girare un film), Veronica (lesbica divisa tra le passioni politiche e il teatro) e Robert (studente di lettere innamorato di Sarah).
Molti anni dopo, le distanze che hanno allontanato i compagni si annullano, ed Ashdown è diventata una clinica dove si curano i disturbi del sonno e si svolgono esperimenti oscuri.
La casa del sonno di Jonathan Coe – La recensione
Seguendo le parole, traditrici che aprono a continenti perduti, chi cerca risposte da questo libro rimarrà forse deluso. Jonathan Coe ci chiede di perderci completamente, e seguendo la crescita dei protagonisti che diventano uomini e donne, mette l’animo umano nelle mani di leggerissimi malesseri di sottofondo, che si materializzano in acute follie o in purissimi sentimenti di amore assoluto.
Nessuna delle strade scelte, in realtà, è sostenuta dal peso della verità. Dormire troppo o restare svegli, seguire istinti o razionalizzare ogni centimetro dell’esistenza, dimenarsi per trovare il proprio essere o accettarsi nelle incongruenze della vita fa poca differenza ne La casa del sonno, perché forse ciò che conta davvero sono le possibilità, quel sottile spigolo di vita che si insinua tra la realtà e il sogno, e che mette personaggi e lettori di fronte al pensiero di “come sarebbe stato se…”
Non è un caso, dunque, che una volta arrivati all’ultima pagina questo libro (Feltrinelli) lasci il piacere, la voglia e la disperazione di seguire ogni sentiero apertosi nella lettura; e che un volta presi, quei sentieri, portino irrimediabilmente alla perdita di una parte di coscienza per lasciare spazio all’inverosimile, al desiderato, all’incompiuto.
Jonathan Coe
Casa editrice
Feltrinelli
Anno
2013
Genere
Narrativa
Formato
Brossura
Pagine
320
ISBN
9788807881404