Claudio Martelli ripercorre trent’anni di vita politica nel libro Ricordati di vivere (Bompiani).
Rispetto al suo impegno politico, Martelli ha affermato: «Io non sento odio, innanzitutto perché mi sembra una grande perdita di tempo, e poi perché ritengo di avere avuto fortuna. Ho avuto anche un’enorme sfortuna, ma considero le due cose come un’unica benedizione».
L’unica nota amara è riservata alla situazione attuale: «I nostri padri consideravano la formazione politica e quella letteraria due parti della stessa cosa. Questo adesso si è perso. Quando noi facevamo il liceo sapevamo di essere educati per diventare, come si dice oggi, classe dirigente, o comunque per far parte di una comunità, cioè della parte consapevole della società».
Luciano Violante, collega di Martelli, è intervenuto per dire: «Questo libro serve a capire un periodo della storia politica italiana, che segna la fine di un sistema politico, non solo di un partito. Emerge un Craxi assolutamente diverso da quello di cui abbiamo letto. Poi è raro che un uomo politico decida di raccontarsi con trasparenza e limpidezza come avviene in questo caso».