Paolo Virzì: sul cinema i governi dovrebbero fare mea culpa

Paolo Virzì debutta al Torino Film Festival nelle vesti di direttore artistico. Dopo Moretti e Amelio, il regista di La prima cosa bella ha tentato di mantenere integro lo spirito della rassegna, pur apportando delle novità personali.

E, infatti, saranno inaugurate due nuove sezioni, “E intanto in Italia”, per riflettere sulla condizione artistica nel nostro paese, in particolare nell’ambito cinematografico, ed “Europop”, per indagare i gusti in fatto di cinema del resto del continente.

E riguardo alla presunta concorrenza con il Festival di Roma, Virzì ha affermato: «Non sento la concorrenza. Noi abbiamo fatto il nostro, speriamo che anche loro abbiano fatto il loro. In Italia c’è bisogno di uno sguardo plurale, ben vengano i festival che contribuiscono ad arricchire l’offerta per il pubblico. Non è possibile – ha aggiunto – che film come The artist e Una separazione, che hanno avuto successo ovunque, da noi siano stati un flop. È mancata una politica lungimirante, sono stati chiusi i cinema nei centri storici, le città si sono ridotte a enormi cimiteri della cultura. I nostri governi dovrebbero fare mea culpa».

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