È morto questa mattina, dopo una lunga malattia, il poeta Federico Tavan, una delle voci più importanti della poesia in friulano.
Dopo essere stato rinchiuso in un manicomio a soli dieci anni, in seguito alla perdita della madre, Tavan aveva sempre vissuto una vita di precariato, soprattutto a causa della malattia mentale. Nel 2008, grazie alla legge Bacchelli, gli era stato concesso il vitalizio.
Mauro Corona ha così commentato la scomparsa: «Dopo Pasolini c’era lui. Era un artista vero, puro, per questo motivo dimenticato, abbandonato. Alcuni artisti hanno fortuna, visibilità, fama e successo. Ma quelli veri, come Tavan, sono nell’oblio e non vengono riconosciuti, pur essendo massima espressione della loro arte».