Lutto nel mondo della canzone americana: si è spento il grande Pete Seeger, leggendario folksinger, attivista politico e studioso e divulgatore della tradizione popolare. Seeger, 94 anni, è morto per cause naturali al New York Presbyterian Hospita, come confermato in queste ore da uno dei suoi nipoti, Kitama Cahill Jackson.
Figlio di un musicologo di fama, Seeger era uno studente di sociologia quando, negli anni ’30, conobbe il songwriter Woody Guthrie, con cui girò nel decennio successivo tutta l’America. Abbandonati gli studi, si dedicò alla musica. Fondò gruppi come gli Almanac Singers e soprattutto i Weavers: la sua attività, in questo periodo, gli valse la disapprovazione delle aree più conservatrici del paese, al punto tale da finire vittima del maccartismo.
Seeger iniziò la carriera solista nel 1958: tra i suoi brani, classici come If I had a hammer (composta con Lee Hays), Turn! Turn! Turn! (che rielaborava il libro dell’Ecclesiaste e fu poi rifatta anche dai Byrds), The bells of Rhymney (scritta a partire da un poema del gallese Idris Davies) e soprattutto We shall overcome, basata su uno spiritual e divenuta presto l’inno delle lotte per i diritti civili (anche nella versione di Joan Baez).
Negli anni sessanta, Seeger aveva anche scritto un manuale, How to play the five-string banjo, diventato poi un classico per intere generazioni di banjoisti. All’attività di musicista e divulgatore, il folksinger aveva affiancato anche quella di attivista politico (durissimo il suo attacco al presidente Johnson durante la guerra del Vietnam con la canzone Waist deep in the big muddy, eseguita in diretta tv). Nel 2011, aderì anche ad Occupy Wall Street, per il quale si esibì per strada a Columbus Circle, a New York, insieme ad Arlo Guthrie, David Amram e tanti altri. Nello stesso periodo partecipò alla compilation Chimes of freedom: songs of Bob Dylan honoring 50 years of Amnesty International, con una cover di Forever young incisa insieme a un coro di voci bianche.
Seeger era rimasto attivo fino all’ultimo: lo scorso settembre, aveva suonato al Saratoga Performing Arts Center di Saratoga Springs, New York, per la manifestazione benefica Farm Aid (in sostegno delle famiglie di agricoltori e allevatori) al fianco di Wille Nelson, Neil Young e John Mellencamp (i primi organizzatori dell’evento, nel 1985). Nel luglio del 2013, Segeer aveva perso la moglie Toshi, con cui era sposato da 70 anni.
Tra i suoi discepoli più fedeli, Bruce Springsteen, che gli rese omaggio nel 2006 con l’album We shall overcome: the Seeger sessions.