È possibile che, prima o poi, quelle lettere vengano raccolte in un unico libro. Nel frattempo, sono conservate in una banca a Tel Aviv, ironia della sorte, in Israele. Sì, perché stiamo parlando del carteggio di Heinrich Himmler, uno dei gerarchi nazisti più feroci della storia, oltre che uno dei principali responsabili dell’Olocausto.
Una corrispondenza che va dal 1927 al 1945, indirizzate alla moglie e alla figlia. Quelle lettere finirono in mano di un soldato americano, dopo che Himmler si era suicidato con una capsula di cianuro. In seguito, non si sa come, sono passate nelle mani di un cittadino israeliano, che le ha conservate fino ad oggi e poi cedute a un archivio privato.
Lettere importanti anche per apprendere ulteriori dettagli sulla Storia di metà secolo: Himmler e la moglie commentano l’andamento della guerra, la situazione politica tedesca, mentre un ampio spazio è dedicato alle riflessioni personali, e, proprio per la dimensione privata di questi scritti, è stato detto che il materiale ritrovato è di grande valore, poiché nessun altro gerarca nazista, nemmeno Hitler, ha lasciato una documentazione tanto corposa e dettagliata.
Himmler, al contrario, ripercorre gli anni del nazionalsocialismo tramite la sua storia personale: sia lui che la moglie condividevano profonde idee antisemite, tanto che la donna si lamenta con il marito per essere stata costretta a fare affari con degli ebrei per la vendita di alcune proprietà. In risposta, Himmler affermò che a loro ci poteva pensare lui, mentre in una lettera del 1941, parla con leggerezza delle sue visite ad Auschwitz, come se fossero giusto una piccola deviazione dalla routine quotidiana.