Figurarsi se poteva essere vero! Se avevate già messo da parte qualche scontrino, sappiate che la tanto acclamata detrazione fiscale sui libri è stata cancellata da un emendamento proposto da Marco Causi, parlamentare del PD. Ad informarci della cosa è proprio lui tramite il suo sito:
«I contribuenti Irpef italiani potenzialmente beneficiari dello sconto fiscale (al 19 per cento) sono 29 milioni. Quindi lo sconto fiscale massimo, se tutti ne volessero usufruire, sarebbe pari a 50 diviso 29 milioni: 1,27 euro. Impossibile, allora, gestire le potenziali perdite di gettito, contenendole all’interno dello stanziamento previsto».
Quindi la notizia che vi avevamo dato tempo fa circa gli sgravi fiscali sui libri non è più valida: l’emendamento proposto, e accolto dal Governo, «modifica la misura da credito d’imposta a “buono sconto”, destinato all’acquisto di libri di lettura (anche in formato digitale) presso librerie, per gli studenti degli istituti secondari di secondo grado». In parole povere? Come ha affermato «Il Sole 24 Ore», «a beneficiarne saranno solo gli esercizi commerciali. A patto che riconoscano uno sconto del 19% agli studenti delle superiori che si presenteranno con un buono lettura rilasciato dai presidi».
Amara la reazione di Alberto Galla, che su Affaritaliani.it dice: «La norma originaria è stata stravolta. Questo Governo approva i decreti legge, poi si accorge che non ha i fondi per sostenerli, e a quel punto arrivano gli emendamenti che cambiano completamente le carte in tavola» (eccovi il link all’intervista completa).
Benefici per i librai, dunque? Non sembrano pensarla proprio così, basta leggere i commenti di alcuni di loro sempre sul sito di Causi: