Avete presente il dottor John Watson, l’amico e aiutante di Sherlock Holmes? Bene, contrariamente a quanto si possa pensare, non è solo un personaggio di fiction: esisteva realmente, era scozzese e faceva l’osteopata.
Tim Baker, osteopata anch’egli, Durante l’annuale meeting della Scottish Osteopathic Society, ha sostenuto che il dottore presente nei libri di Arthur Conan Doyle altri non sarebbe che William Smith, originario di Aberdeen, pioniere dell’osteopatia britannica.
Nel corso del suo intervento alla Società Osteopatica, Baker ha mostrato il ritaglio di un giornale americano datato 1938, fornitogli da Jason Haxton, curatore dell’American Museum of Osteopathy. Nel pezzo, scritto da Cuthbert Smith, figlio di William, si sosteneva proprio che il personaggio di Watson fosse basato sulla figura di suo padre. Smith e Conan Doyle, infatti, erano stati colleghi all’Università di Edimburgo: entrambi avevano come docente quel Joseph Bell che, per le sue capacità di osservazione, lo scrittore adoperò come modello per il personaggio di Sherlock Holmes.
Non solo: Baker ha anche scoperto una serie di lettere sia di Joseph Bell che di Conan Doyle a Smith, risalenti ad un periodo in cui questi era in America per collaborare a risolvere un caso di assassinio. Non sappiamo se Smith ebbe successo o meno: quel che è certo è che il dottore morì in Scozia, a Dundee, nel 1912.
Resta da capire come la comunità letterarie inglese prenderà le scoperte di Baker. Watson fece la sua comparsa con Sherlock Holmes nel romanzo Uno studio in rosso, pubblicato nel 1887. Di recente, al cinema è stato interpretato da Jude Law, che affiancava lo Robert Downey Jr. nei panni di Holmes nei film di Guy Ritchie, Sherlock Holmes (2009) e Sherlock Holmes – Gioco d’ombre (2011).