Esce il “Nuovo dizionario delle cose perdute” di Guccini

Francesco Guccini è uno dei più grandi cantautori italiani. Come diceva Giorgio Gaber «uno che è riuscito a scrivere 13 strofe su una locomotiva, può scrivere davvero di tutto», non solo canzoni, anche libri. Così, dopo Il dizionario delle cose perdute, arriva il libreria anche il Nuovo dizionario.

Il primo dizionario è stato una sorta di viaggio nel tempo, alla ricerca di cose che, come suggerisce il titolo, sono andate perdute. Non solo oggetti, ma anche professioni, realtà, luoghi, trasformati dal progresso e dagli anni che passano. Una riflessione su un mondo sempre in movimento ed evoluzione, per certi aspetti in meglio, per altri in peggio.

Con il Nuovo dizionario, l’autore ha voluto dare seguito a questa preziosa raccolta di memorie. In particolare, come l’uso (e abuso) di nuove tecnologie è stato determinante nel deteriorarsi dei rapporti umani? Non esiste solo la dimensione del social network, ma anche quella propriamente sociale, fatta di interazioni faccia a faccia, di relazioni concrete tra le persone, di luoghi fisici e non virtuali.

Un libro che celebra con amarezza ma anche con tanta ironia le epoche andate, e, d’altro canto, non poteva essere altrimenti per uno che cantava ne Il tema: «E dirò sempre le stesse cose viste sotto mille angoli diversi, cercherò i minuti, le ore, i giorni, i mesi, gli anni, i visi che si sono persi, canterò soltanto il tempo».

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