Quest’anno si festeggiano i 50 anni de Il dottor Stranamore di Stanley Kubrick (leggete la nostra recensione). Per quanto memorabile (anche grazie alla straordinaria interpretazione di Peter Sellers), il film del 1964 è solo uno dei capolavori del regista inglese. Kubrick, infatti, di pellicole memorabili ne ha dirette tante: Arancia meccanica, Lolita, 2001: odissea nello spazio, Shining, Full metal jacket, sono ancora lì a dimostrare il talento visivo unico di Kubrick.
Oltre che grande regista, però, Kubrick era anche un grande cinefilo, un profondo ammiratore e conoscitore della settima arte. L’anno scorso, in occasione dei festeggiamenti per quello che sarebbe stato l’85° compleanno del regista, il British Film Insitute ha diffuso una lista dei 10 film preferiti da Kubrick tra quelli diretti dai suoi colleghi. La top 10 fu redatta dallo stesso regista nel 1963 (esattamente un anno prima di girare Il dottor Stranamore) per il magazine Cinema, fondato appena 12 mesi prima e chiuso nel 1976. Al primo posto c’è I vitelloni del nostro Federico Fellini, ma non è l’unico italiano: c’è anche La notte di Michelangelo Antonioni. Ecco la lista completa:
I vitelloni (Federico Fellini, 1953)
Il posto delle fragole (Ingmar Bergman, 1957)
Quarto potere (Orson Welles, 1941)
Il tesoro della Sierra Madre (John Houston, 1948)
Luci della città (Charlie Chaplin, 1931)
Enrico V (Laurence Olivier, 1944)
La notte (Michelangelo Antonioni, 1961)
Un comodo posto in banca (Edward F. Cline, 1940)
Condannatemi se vi riesce! (William Wellman, 1942)
Gli angeli dell’inferno (Howard Hughes, 1930)
Ovviamente la lista non può che considerarsi provvisoria: Kubrick sarebbe vissuto altri 36 anni, dunque di pellicole ne avrebbe viste e amate ancora tante. Per esempio, un confidente del regista, Jan Harlan, spiegò a Nick Wrigley del BFI che negli anni seguenti Kubrick aveva apprezzato molto di più l’Enrico V di Kenneth Branagh (1989) rispetto a quello di Olivier.
Altri preferiti dichiarati da Kubrick a Harlan erano Elia Kazan («senza dubbio il miglior regista che abbiamo in America»), Max Ophuls («il più grande di tutti», «dotato di tutte le possibili qualità»), David Lean, Vittorio De Sica e François Truffaut. Sarebbe stato interessante sentire l’opinione di Kubrick su alcuni film dell’ultimo decennio, da Avatar a Gravity, passando magari per Nymphomaniac: anche per questo, Kubrick se n’è andato troppo presto.