Un restauro tutto italiano quello effettuato sul classico di Robert Wiene, Il gabinetto del dottor Caligari, la cui nuova versione è stata proiettata in anteprima mondiale in occasione della Berlinale. Il laboratorio Immagine Ritrovata della Cineteca di Bologna ha messo a segno un altro colpo da maestro, dopo aver vinto il bando internazionale lanciato dalla Murnau Stiftung.
Wiene fu chiamato a sostituire Fritz Lang all’ultimo momento, per girare questo capolavoro, diventato il manifesto del cinema espressionista tedesco. Tutto ruota attorno al sinistro dottor Caligari, che si presenta a una fiera insieme a un certo Cesare, capace di predire il futuro in seguito a episodi di sonnambulismo. Dopo il loro arrivo, in città iniziano a verificarsi delle morti sospette. Infatti, il colpevole di tutto sarebbe proprio Cesare, che causa anche la morte del migliore amico di Franz, il narratore della storia. L’epilogo della vicenda è stato fonte di scontri tra il produttore e gli sceneggiatori (a riguardo potete leggere il nostro speciale a questo link).
Per quanto riguarda il lavoro della Cineteca, il direttore ha così commentato la collaborazione con la Murnau Stiftung: «Con loro abbiamo lavorato molto sul cinema tedesco degli anni Venti su grandi titoli, da Faust a Nosferatu. Il rapporto con Caligari è dovuto a un riconoscimento anche delle qualità tecnologiche che oggi il nostro laboratorio possiede, oltre alla conoscenza consolidata nel tempo. A questo si aggiunge che alcuni anni fa ritrovammo una copia colorata a mano, forse l’unica rimasta, del film. Di queste colorazioni s’era favoleggiato ma nessuno le aveva mai viste finché a Montevideo ritrovammo una copia salvata da un poeta uruguaiano, che negli anni Venti aveva salvato molti film importanti che sarebbero diventati classici». [fonte Repubblica.it]