Erik Larson nel nostro Paese è diventato famoso soprattutto per quel Il giardino delle bestie, uscito per Neri Pozza nel 2012, romanzo storico ambientato negli anni Trenta, basato su fatti realmente accaduti nel periodo dell’ascesa nazista in Germania. Larson vive a Seattle, insieme alla moglie e ai figli, ed è considerato un vero e proprio esperto di testi non-fiction, tanto da aver tenuto anche diverse conferenze sull’argomento in giro per gli Stati Uniti.
Adesso è tornato in libreria (sempre edito da Neri Pozza), con Guglielmo Marconi e l’omicidio di Cora Crippen – già pubblicato con il titolo La fabbrica dei lampi (Thunderstruck). Quale rapporto esiste tra Marconi e Hawley Crippen, il medico che uccise e fece a pezzi sua moglie? Un delitto perfetto, perché Crippen fece sparire tutti i gioielli di Cora, inscenando un furto, e anche il corpo della donna era introvabile. Almeno, fino a quando, Walter Dew, il capo di Scotland Yard non lo rinvenne nella cantina della dimora londinese dei coniugi Crippen.
Ma dov’era finito il dottore? Scena del crimine ripulita meticolosamente, il principale indiziato scomparso, insomma, un caso destinato a mettere in ridicolo le forze di polizia. Questo almeno finché un capitano riconobbe a bordo di una nave diretta in Canada proprio il dottor Crippen. Come comunicare con le forze dell’ordine? Ma con il telegrafo, invenzione proprio del nostro Marconi.
«Una grande storia di delitti e invenzioni» secondo il Los Angeles Times, «che conduce il lettore nel cuore della turbolenta, effervescente Londra edoardiana».