È stato presentato in una conferenza stampa Allacciate le cinture, nuovo e atteso film di Ferzan Özpetek (ieri vi avevamo proposto anche le prime clip), in arrivo il prossimo 6 marzo, che parlerà di amore e di malattia.
Özpetek ha parlato di quello che lo ha ispirato per questo film: «Circa sei anni fa a una mia amica che non stava bene, e che era fisicamente molto cambiata, chiesi un po’ indelicatamente, nel corso di una cena che avevo organizzato per lei, se avesse ancora rapporti col marito. Lei mi disse: “Pensa, ci prova ancora. Agli uomini non fa schifo proprio nulla”. Subito dopo lei e il suo compagno si guardarono con affetto, e io capii che quello era l’amore puro, che se riesci a superare ostacoli come quello, si tratta di qualcosa di speciale. Quindi è un film sull’amore, non sulla malattia. E il tempo è una mia ossessione».
Perché proprio il titolo Allacciate le cinture? «Nell’arco della vita capita per forza il momento in cui le cinture vanno allacciate. Ho giocato molto su tutto quello che può capitare nel tempo, nelle amicizie, nella vita, attraverso una grande storia d’amore. Io a 55 anni sono sempre più convinto che le uniche cose importanti siano l’amore, l’amicizia e la solidarietà».
La parola poi è passata a Francesco Arca, protagonista maschile nella parte di Antonio: prima di lui, confessa il regista, erano stati fatti altri provini, alcuni dei quali con attori noti, ma poi la scelta era caduta proprio sull’ex tronista toscano, che, a quanto pare, aveva la carica giusta per interpretare la parte. «Fare il provino per Ferzan è stato una via crucis. L’ho fatto più volte nel corso di un mese, un mese nel quale ero sempre sui carboni ardenti. Dopo ho solo pensato a lavorare, penso di essere stato umile e un buon soldato, mi sono fatto completamente guidare da Ferzan: e in fondo è stata una passeggiata, perché con registi di questo calibro non fai fatica» ha detto Arca, il quale è dovuto pure ingrassare di dieci chili per vestire i panni del personaggio.
«La prima volta che ho incontrato Ferzan è stato due anni prima l’inizio delle riprese. Lui mi raccontò una storia, non aveva ancora una sceneggiatura: ed era un momento particolare della mia vita, che me l’ha fatta sentire molto vicina. Soprattutto per l’importanza data al tempo, alle piccole cose che magari ci infastidiscono molto ma che metti in prospettiva quando poi le perdi. Nel film il mio personaggio guarda negli occhi l’amore e la morte, e sono quelli i momenti nei quali rientri in te stesso e riesci a vederti» ha affermato, invece, Kasia Smutniak, che interpreta la protagonista femminile, Elena.
Nel corso dell’intervento, è stata menzionata anche la bella cover di Rino Gaetano di A mano a mano (l’originale è di Riccardo Cocciante), inserita nel film: «È stata cantata solo una volta da Gaetano, durante un concerto, quando vide una sua ex tra il pubblico. Che poi, mi hanno raccontato, se ne andò mentre lui cantava. L’ho scelta perché mi piace molto il modo in cui canta con leggerezza un testo tanto pesante» ha detto Ozpetek.
[fonte: comingsoon.it]