«Marty McFly che alla fine esulta scoprendo il pick-up 4×4 nel garage, riduce l’aspetto morale della storia in soldi-uguale-felicità. Il padre diventa un vincente e nel futuro lo ritroviamo felice e innamorato, che è bellissimo, però non capisco perché debba essere determinante anche l’aspetto finanziario come ricompensa, che secondo me poteva essere tolto».
Parola di George McFly, o meglio di Crispin Glover, il quale, intervistato da IGN, si è detto orgoglioso di avere partecipato alla prima pellicola di Robert Zemeckis, ma che Ritorno al futuro contiene comunque un messaggio sbagliato. Sempre secondo Glover, queste sue dichiarazioni avrebbero infastidito i fan anche in passato e, proprio per questo, l’attore sarebbe stato escluso dai successivi capitoli dedicati all’esuberante Marty McFly ( Michael J. Fox). Affermazioni che discordano da quanto detto da uno dei produttori di Ritorno al futuro, Bob Gale, che ha sostenuto di non aver scritturato Glover poiché pretendeva lo stesso compenso del protagonista principale.
Ritorno al futuro narra la storia di Marty, teenager negli anni Ottanta, il quale, viaggia nel tempo grazie a una Delorean progettata dallo scienziato Emmett Brown (Christopher Lloyd). Per errore il ragazzo finisce nel 1957, dove incontra i suoi genitori che ancora devono conoscersi e innamorarsi. I guai cominciano quando la madre di Marty si innamora di lui e non di George (eccovi, comunque, la nostra recensione al film).