Ieri vi avevamo dato la brutta notizia della morte di Malik Bendjelloul, regista di Searching for Sugar Man, premiato con l’Oscar al miglior documentario l’anno scorso. Le cause della morte non erano ancora state accertate, ma oggi arriva una dichiarazione del fratello del regista, che conferma le ipotesi del suicidio.
A quanto pare, Benhelloul era depresso da tempo. Una carriera stroncata troppo presto, quella di questo giovanissimo cineasta svedese, morto a soli 36 anni. Per girare Searching for Sugar Man gli ci vollero quattro anni: a pellicola quasi ultimata, il principale finanziatore la giudicò scadente e ritirò il suo sostegno. Senza perdersi d’animo, Benhelloul decise di completare la sua opera utilizzando solo il suo iPhone e l’app 8MM Vintage Camera.
Searching for Sugar Man è incentrato sullo sforzo di due fan sudafricani di rintracciare il poco noto (e forse deceduto) artista Sixto Rodriguez. Il musicista aveva inciso negli anni Settanta due dischi, lodati dalla critica ma di scarsissimo successo commerciale. Senza saperlo era diventato molto famoso in Sudafrica, ma di lui non si era saputo più nulla (allora non c’era Internet): addirittura avevano iniziato a circolare voci di un suo ipotetico suicidio. Così, i sopra citati ammiratori avevano deciso di scoprire cosa gli fosse accaduto. Nella colonna sonora del documentario di Bendjelloul sono state inserite 14 canzoni scritte e cantate da Rodriguez.