Gian Paolo Serino torna ad attaccare lo Strega

Continua la polemica intorno al Premio Strega da parte di Gian Paolo Serino. Ricordate l’affaire Scurati? Vi avevamo proposto anche noi un breve riassunto della denuncia da parte di Satisfiction del caso dell’ autore che plagia se stesso. Effettivamente, le somiglianze tra Il bambino che sognava la fine del mondo e Il padre infedele erano abbastanza palesi, ma, senza dilungarci troppo sulla questione, vi rimandiamo direttamente all’articolo di Pippo Russo con citati i passi incriminati.

Così, dopo l’accusa rivolta a Scurati il quale, comunque, è entrato nella cinquina finalista allo Strega (addirittura al secondo posto, dopo Giuseppe Catozzella), Serino torna sulle “pagine” di Satisfiction, spiegando ai suoi lettori perché lo Strega è un premio “piccolo, piccolo”, da una parte richiamando il titolo di un famoso film di Mario Monicelli, dall’altra chiamando in causa uno dei finalisti, ossia Francesco Piccolo, candidato con Il desiderio di essere come tutti. Un desiderio che, secondo Serino, non è poi così trasparente né oggettivo, anzi, pare ci sia un conflitto d’interessi non trascurabile nella sua papabile vittoria finale.

Ecco uno stralcio dall’intervento di Serino:

«Il Premio Strega era senz’altro destinato, prima di questo articolo, ad essere suo. Il perché è scientificamente dimostrabile dall’“impegno” dell’autore, giornalista de L’Unità, con il suo Il desiderio di essere come tutti, incentrato su Enrico Berlinguer, guarda caso, a 30 anni dalla morte. Ma veniamo ai dati. Francesco Piccolo è autore televisivo, con Michele Serra, di Che tempo che fa di Fabio Fazio su Rai 3. Proprio da Fazio ha presentato ben due volte, in pieno rispetto del suo “Desiderio di essere come tutti”, il suo “romanzo di autocoscienza collettiva della sinistra italiana” (speriamo almeno abbia pagato il canone due volte). Michele Serra, suo “compagno” di “programma” ha deciso di ritirare la candidatura del suo romanzo Gli sdraiati al Premio Strega, preferendo evidentemente la posizione supina o, meglio: ha deciso di sdraiarsi davanti al “romanzo di autocoscienza collettiva della sinistra italiana” per non intralciare il Piano Piccolo. Piccolo deve avere anche anticipato il pensiero di Tullio De Mauro, Presidente della Fondazione Bellonci che afferma: “Il romanzo oggi deve cercare di entrare nei grovigli della nostra storia contemporanea” (Barbara De Santis, la Repubblica, venerdì 13 maggio 2014). Piccolo ci è entrato eccome: pubblicando un libro su Enrico Berlinguer pubblicato con Einaudi, di proprietà di Mondadori, e quindi di Silvio Berlusconi, quel nemico “giurato” che da anni la sinistra attacca per il suo “conflitto di interessi”. Mondadori, proprietaria di Einaudi, ha deciso di candidare Antonella Cilento appena il suo libro è uscito. A 5 giorni lavorativi dall’arrivo nelle librerie, Mondadori ha scelto per noi – i lettori- la Cilento. Neanche il tempo di disporre i libri negli scaffali ed eccola già piazzata per non disturbare l’ascesa del Piano Piccolo».

Ma secondo il critico il piano Piccolo non finisce qui: eccovi il link al pezzo su Satisfiction per ulteriori dettagli. C’è da chiedersi se le previsioni di Serino si avvereranno e se Piccolo si porterà davvero a casa il premio. Risulta tra i favoriti, certo, e forse favorito lo è davvero, ma la partita è ancora tutta da giocare. Ma se pensate che questa sia una guerra dichiarata tra Serino e lo Strega, provate ad immaginare se Scurati dovesse davvero perdere di nuovo, per un soffio, il ricoscimento. Allora sì che ne vedremo delle belle.


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