Online un’inedita intervista a David Foster Wallace

Grazie a Radio Open Source, da qualche giorno sta circolando un’inedita intervista realizzata da Chris Lydon a David Foster Wallace nel ’96, l’anno in cui uscì la sua mastodontica Infinite Jest.

Nella traccia audio, Foster Wallace parla dei giovani della sua generazione, della loro solitudine, del fatto di sentirsi anche lui alle volte solo, ma di avere anche delle aspettative per il futuro, il desiderio di fare dei figli e di coltivare una lunga carriera («When I started the book the only idea I had is I wanted to do something about America that was sad but wasn’t just making fun of America. Most of my friends are extremely bright, privileged, well-educated Americans who are sad on some level, and it has something, I think, to do with loneliness. I’m talking out of my ear a little bit, this is just my opinion, but I think somehow the culture has taught us or we’ve allowed the culture to teach us that the point of living is to get as much as you can and experience as much pleasure as you can, and that the implicit promise is that will make you happy»).

Di seguito, potete ascoltare l’intervista:

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