L’anno scorso aveva fatto scalpore la comparsa su YouTube di un filmato del 1965 in cui un radiologo nato a Potenza 85 anni fa, Vittorio Camardese, si esibiva con la sua chitarra. Si tratta della prima documentazione pubblica della tecnica del tapping, quella che avrebbe fatto scuola negli anni ’80 grazie a “guitar hero” come Eddie Van Halen e Joe Satriani.
Ora, la storia di Camardese (scomparso nel 2010, a 81 anni) potrebbe diventare un film. Su IndieGogo è infatti partita una raccolta fondi per finanziare il progetto. L’idea del documentario nasce da Vania Cauzillo, regista concittadina di Camardese, la quale, venuta a conoscenza della storia, se n’è appassionata al punto tale da contattare Roberto Angelini (che di Camardese è il figlio adottivo) e la famiglia del radiologo-chitarrista per coinvolgerla nell’idea di un documentario.
Il documentario mira, si legge su IndieGogo, «a recuperare le testimonianze della tecnica e della musica di Vittorio e per raccontare la sua storia incredibile di uomo, medico e musicista». «Intendiamo fare una ricerca musicale seria e costante, setacciando tutti gli archivi che possono avere materiale di Vittorio, e intervistare le persone che hanno assistito alla sua arte. La nostra sfida è restituire a Vittorio quel posto nella storia della musica che gli manca e che merita in pieno».
La pellicola sarà prodotta da Ohipen Italia, e realizzata con il contributo dello stesso Angelini, che si occuperà di far risuonare la musica di Camardese (di cui, purtroppo, esisono pochissime registrazioni). L’obiettivo del crowdfounding è fissato sui 15mila euro, da raccogliere in 30 giorni. Trovate tutti i dettagli sul progetto e le relative ricompense (tra cui il download di 20 minuti di musica inedita di Camardese e le lettere che gli scrisse Chet Baker) a questo link e nel video a fondo pagina.
Se volete saperne di più sulla figura di Vittorio Camardese, leggete il nostro speciale.