Charles Baxter – Festa d’amore

Lo diceva Kierkegaard tempo fa, e lo dice anche Charles Baxter nel suo romanzo, che tutti intuiscono cosa sia l’amore (sempre che esso esista, aggiungo io), ma nessuno riesce però a parlarne in modo diretto, con chiarezza. Un po’ come parlare di Dio (sempre che esso esista, aggiungo ancora io), un’esperienza che, dicono Kierkegaard e Baxter, tutti sentiamo ma di cui nessuno sa dire con certezza. Il problema, con l’amore e con Dio, è come parlare di loro senza sminuirli all’istante con le parole sbagliate. Vista così, amore e Dio sono equivalenti. Percepire un qualcosa ma non avere le parole per descriverla, porta quella cosa alla morte.

Lasciamo da parte Dio e concentriamoci sull’amore. La soluzione potrebbe essere non parlarne affatto. Ci ho sperato tanto, ma credo sia impossibile. Potrebbe anche essere dargli il giusto peso ma, fidatevi, la gente non ce la fa. Baxter, allora, trova con Festa d’amore il modo di girargli intorno, all’amore, di danzargli accanto senza stuzzicarlo troppo. Fa parlare amici, vicini, gente comune. Poi mette insieme i pezzi del mosaico, fa il sarto e cuce il tutto in questo libro che sta a metà tra un romanzo e un insieme di confessioni di innamorati o presunti tali. Non mette barriere, non dice assolutamente nulla, semplicemente crea un contenitore plastico che cambia in base alle persone e ai sentimenti. E ci suggerisce che forse non dovremmo mai cercarle le parole giuste per parlare d’amore, perché in realtà non esistono. L’amore, o quella cosa che sentite allo stomaco ogni tanto (sempre che non sia fame), prende mille forme, e di solito sono quelle che gli diamo noi che, di solito, sono quelle di chi ci sta accanto o di chi vorremmo accanto. Poi, diciamoci la verità, come gli ammalati davanti al dottore avrete voglia di credere che leggendo vi si dica che non c’è niente che non va, che andrà tutto bene. Non ci contate, qui la diagnosi è molto chiara: in ogni storia d’amore c’è almeno un giorno felice. E vi ho detto tutto.

Ora sta a voi decidere se cercare di scovare ogni barlume di felicità, o se arrendervi al fatto che l’amore è un diavolo e un angelo, le due facce sono le stesse ma le espressioni sono diverse (Pascal docet). Altra cosa, non chiedetevi mai che cosa una persona ami o amasse di voi, non cercate di saperlo, vi distruggerà. Ma so che non ce la farete. Poi, ricordate sempre: «Tutte le coppie felici sono uguali, e sono le coppie infelici quelle che generano storie». Diffidate sempre da chi vi dice che va tutto bene. A volte l’amore è più simile ad una lotta: lasciatevi andare, ma sappiate che quell’intensità non può durare per sempre, e una volta trovate le vostre anime, passerà, e se non sarete in grado di abbassare i toni, addio.

Leggete questo libro come se fosse una chiacchierata tra amici, pensando che l’ossessione non ha niente a che vedere col voler bene a qualcuno. Alcuni giorni sarete fantastici e tenerissimi, altri duri come roccia e vi vedrete orrendi, ma siate sempre voi stessi, di solito funziona. E se non funziona…non era amore. Sapete, molti si confondono.

ISBN
9788862613828
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Posted by Donato Bevilacqua

Proprietario e Direttore editoriale de La Bottega di Hamlin, lettore per passione e per scelta. Dopo una Laurea in Comunicazione Multimediale e un Master in Progettazione ed Organizzazione di eventi culturali, negli ultimi anni ho collaborato con importanti società di informazione e promozione del territorio. Mi occupo di redazione, contenuti e progettazione per Enti, Associazioni ed Organizzazioni, e svolgo attività di Content Manager.