Giusto qualche giorno fa eravamo tornati sulla brutta vicenda che qualche mese fa ha visto coinvolto il songwriter americano Conor Oberst, che l’anno scorso era stato accusato di stupro da una donna via web. Oberst, che ha negato sin da subito le accuse, aveva lamentato di essere stato danneggiato dalla vicenda, con un calo nelle vendite dei dischi; sembrava che persino la casa discografica, a seguito della faccenda, l’avesse scaricato (cosa poi rivelatasi non vera).
Ora l’accusatrice del musicista, Joanie Faircloth, è tornata a farsi sentire, ma per porre fine alla vicenda. In un comunicato ufficiale ha fatto sapere che era tutto inventato. «Le accuse che ho fatto e ho ripetuto online e dovunque negli scorsi sei mesi, accusando Conor Oberst di stupro, sono false al 100%», spiega la Faircloth. «Ho mentito per attirare l’attenzione mentre mi trovavo in un periodo difficile della mia vita e cercavo di affrontare la malattia di mio figlio. Ritiro pubblicamente le accuse contro Conor Oberst, e chiedo sinceramente scusa a lui, alla sua famiglia, ai suoi fan per aver scritto delle cose tanto orribili sul suo conto. Mi sono resa conto che le mie azioni erano sbagliate e potevano indebolire le denunce delle vere vittime di stupri, e anche per questo mi scuso. Sono davvero dispiaciuta per tutto il dolore che ho causato».
La vicenda era nata lo scorso ottobre. Tramite un commento ad un articolo apparso su XOJane.com, la donna aveva dichiarato di essere stata violentata nel backstage di un concerto di Oberst 10 anni prima. Il musicista, che aveva negato le accuse sin dall’inizio, aveva chiesto alla donna 1 milione di dollari per diffamazione.