A Verdone il Premio Bresson: «Lo dedico a papà e a Leone»

Presente alla Mostra del Cinema di Venezia in veste di giurato, Carlo Verdone ha ricevuto oggi nella sede della Fondazione Ente dello Spettacolo dell’Hotel Excelsior il premio Bresson 2014.

Il riconoscimento, consegnato dalla Rivista del Cinematografo con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura e del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, è stato assegnato al regista romano per la sua capacità di «ricollocare la tradizione italiana delle maschere e della comicità popolare sul difficile campo d’indagine della società e della cultura».

«Tra le facce di personaggi indimenticabili, che ci accompagnano e ci divertono da oltre 30 anni – si legge ancora nella motivazione -, intravediamo il volto fluido di un Paese stravolto, persino travolto, nella transizione dall’anestesia del benessere alle inquietudini del tempo globalizzato, da un provincialismo ricco di certezze a uno spaesamento colmo di paure. Passaggio che Verdone ha saputo cogliere con crescente consapevolezza, frutto anche di una costante maturazione stilistica».

A Verdone è stata consegnato il premio, un’opera intitolata Hope e realizzata dallo scultore e orafo Andrea Cagnetti. Il regista ha voluto dedicare il premio al padre, Mario Verdone, critico cinematografico (scomparso nel 2009), e al maestro e amico Sergio Leone.

In occasione della premiazione, Verdone ha rivelato anche qualche retroscena del suo ruolo di giurato alla Mostra del Cinema di Venezia: «Per ora non c’è molta unanimità, ma io difenderò i miei film».

Ecco Verdone in una delle scene più celebri di Borotalco, il dialogo con Mario Brega:

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