La vicenda del furto delle foto nude delle attrici di Hollywood, di cui vi abbiamo raccontato ieri, prende ora una piega ancora più seria. Scende infatti in campo l’FBI, che ha fatto sapere di star indagando, senza però specificare esattamente quali misure stia prendendo.
L’inchiesta del Federal Bureau of Investigation è iniziata dopo la denuncia di Jennifer Lawrence: l’attrice, infatti, è stata la più colpita, con oltre 60 scatti privati diffusi da un misterioso hacker. L’FBI, ha spiegato la portavoce Laura Eimiller, «è a conoscenza delle accuse riguardanti la violazione informatica e il rilascio illegale di materiale che coinvolge individui di alto profilo, e sta affrontando la questione. Ogni ulteriore commento sarebbe inopportuno in questo momento».
Chi invece ha fornito qualche particolare in più è la Apple: il colosso dell’informatica, infatti, ha avviato una propria indagine per scoprire se l’account iCloud della Lawrence e di altre celebrità coinvolte è stato hackerato per rubare gli scatti. «Prendiamo la privacy dei nostri clienti molto seriamente e stiamo investigando attivamente sul caso», ha dichiarat Nat Kerris, portavoce della Apple, alla NBC.
Del furto delle foto, pubblicate domenica notte sul sito di file sharing 4chan e poi rimosse, sono rimaste vittima oltre 100 star: tra queste, oltre alla Lawrence, Kirsten Dunst, Kate Upton, Kim Kardashian, Rihanna, Victoria Justice e Ariana Grande (che però ha subito precisato che le foto che la ritraggono sono false).
In attesa che le indagini proseguano, però, un sospettato c’è già: si tratta di un certo Bryan Hamade, dipendente di una società informatica, la Southern Digital Media. Hamade è stato individuato grazie ad un errore marchiano: nel postare su 4chan uno screenshot accompagnato da un messaggio (anonimo) in cui diceva di avere altro materiale da diffondere, ha dimenticato di cancellare dallo scatto la parte sinistra dello schermo, in cui compaiono i nomi dei computer di alcuni suoi colleghi e che compongono la rete interna della Southern Digital Media. Da lì, è stato facile risalire al responsabile. Che però ha precisato di non essere l’hacker, ma di aver tentato solo di guadagnare qualche soldo con la falsa promessa di nuove foto. Nel frattempo, però, il 27enne Hamade è stato costretto a chiudere molti dei suoi account social perché intasati di insulti e minacce.
(lo screenshot fatto da Hamade: sulla sinistra, si distinguono i nomi dei pc dei colleghi)