Di Chiara Gamberale vi avevamo già proposto l’anno scorso la recensione di Quattro etti d’amore, grazie, pubblicato da Mondadori. Torniamo a parlare di lei perché proprio la Mondadori ha riproposto un suo “vecchio” romanzo, Arrivano i pagliacci, già pubblicato nel 2002 da Bompiani, ora in libreria con una nuova copertina (che vi proponiamo qui sotto), una nota finale della stessa Gamberale e la postfazione di Paolo Di Paolo.
Arrivano i pagliacci è la storia di Allegra Lunare, una ventenne con una famiglia complicata alle spalle. La ragazza si ritrova a scrivere una lettera a coloro che presto andranno a vivere nella sua vecchia casa: ai nuovi inquilini, Allegra parla di cose, di oggetti che sono in quell’appartamento, ciascuno dei quali porta con sè una storia, un piccolo frammento di esistenza. Perché sotto quei cimeli polverosi si nasconde una scintilla vita, che, grazie alla scrittura, può emergere e finalmente brillare. Così, Allegra racconta del padre, universitario rivoluzionario, della madre, modella americana, del fratello e di tanti altri.
Chiara Gamberale è nota non solo per essere oggi una delle giovani scrittrici italiane più apprezzate in patria e all’estero (i suoi lavori sono stati tradotti in 16 Paesi), ma anche per essere stata l’autrice di Una vita sottile (Marsilio, 1999), romanzo d’esordio ispirato alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto il padre, il noto manager Vito Gamberale – dal libro è stata tratta una fortunata serie televisiva. Da menzionare anche le ultime opere della scrittrice: Le luci nelle case degli altri, L’amore quando c’era, Per dieci minuti.