Chi mi conosce sa che parlo sempre molto volentieri di Mads Mikkelsen. Per due motivi: il primo, banalissimo, perché è bravo. Il secondo, perché tale bravura lo ha messo in salvo da alcune pellicole non proprio felicissime a cui ha partecipato – come Coco Chanel & Igor Stravinsky –, lasciando che le sue prove d’attore fossero gli unici dettagli degni di essere ricordati di tali produzioni. La notorietà a livello internazionale è arrivata con il ruolo di Le Chiffre in Casino Royale e, di recente, sancita nei panni di Hannibal Lecter in Hannibal, serie televisiva che si prepara a una terza stagione. La carriera di Mikkelsen è cominciata circa vent’anni fa: dopo due lustri da ballerino professionista, inizia a studiare recitazione presso una scuola di teatro. Partecipa poi a un paio di cortometraggi, prima di incontrare Nicolas Winding Refn, che lo vuole nel suo Pusher. Ma quali sono stati finora i film più interessanti a cui Mikkelsen ha partecipato? Ve ne proponiamo una classifica di dieci titoli (in ordine cronologico).
Pusher. L’inizio (Nicolas Winding Refn, 1996 – qui la recensione)
Copenhagen, metà anni Novanta: Frank si guadagna da vivere spacciando droga, affiancato dall’amico Tonny. Le cose precipitano quando viene scoperto dalla polizia con un grosso quantitativo di eroina, della quale Frank si sbarazza in fretta, per non venire incriminato. Senza droga e senza soldi torna da Milo, lo spacciatore di origine serba che gli aveva fornito l’eroina, che, comunque, pretende di essere pagato. Per Frank le cose si complicano, fino alla tragedia.
Mads Mikkelsen (Tonny) e Kim Bodnia (Frank)
I am Dina (Ole Bornedal, 2002)
La storia è incentrata su una donna, vissuta alla fine dell’Ottocento in Norvegia: orfana di madre, cresciuta da un padre duro, Dina è forte, passionale, selvaggia. S’innamora più volte, vive una vita intensa, ma la morte arriva sempre a strapparle le persone più care. La pellicola è recitata in inglese e vanta un cast internazionale: accanto a Mikkelsen e a Søren Sætter-Lassen, ci sono anche le svedesi Marie Bonnevie (la protagonista) e Pernilla August, il norvegese Bjørn Floberg, il francese Gérard Depardieu, i britannici Christopher Eccleston e Hans Matheson.
Pusher II. Sangue sulle mie mani (Nicolas Winding Refn, 2004)
Secondo capitolo della trilogia firmata da Winding Refn. Mikkelsen interpreta Tonny, già comparso nel primo film, come spalla di Frank (Kim Bodnia). In Sangue sulle mie mani, al contrario, Tonny è il protagonista assoluto: dopo essere uscito di prigione, lo attende un faticoso reinserimento nel mondo dello spaccio di droga, l’incontro con un padre che non lo ama (ma che Tonny cerca in tutti i modi di compiacere) e la scoperta di un figlio avuto da una prostituta.
Le mele di Adamo (Anders Thomas Jensen, 2005 – qui la nostra recensione)
Adam giunge in un piccolo vicariato di campagna, dopo essere uscito di prigione: lì dovrà trascorrere un periodo di recupero, sotto la guida di padre Ivan, un particolarissimo prete, dalle idee piuttosto bizzarre. Ivan, infatti, vive in un mondo tutto suo, dove il Male non esiste: Adam, che mal sopporta tale atteggiamento, è deciso a tutto pur di distruggere la buona fede di Ivan nei confronti dell’universo e del genere umano. Il tutto in una commedia grottesca, brillante, divertente, scritta e diretta dal bravo Jensen, sceneggiatore di tante pellicole di Susanne Bier.
Dopo il matrimonio (Susanne Bier, 2006 – qui la recensione)
Jacob vive in India dove gestisce un piccolo orfanotrofio. Dalla natia Danimarca giunge la generosa offerta di uno sconosciuto finanziatore, che vuole incontrare Jacob di persona – questa è l’unica condizione per concedere il finanziamento. Giunto a Copenhagen, Jacob si trova davanti Jørgen, un ricco imprenditore che, anni prima, aveva sposato l’ex fidanzata di Jacob, Helene. Quest’ultimo si accorge subito che qualcosa non funziona: perché Jørgen ha voluto incontrarlo? Perché ha deciso di invitarlo al matrimonio di sua figlia? «Ci sono un po’ troppe coincidenze», in questa storia.
Casino Royale (Martin Campbell, 2006)
Mikkelsen veste i panni di Le Chiffre, acerrimo nemico di James Bond, nel ventunesimo capitolo cinematografico della saga sull’agente 007, qui per la prima volta interpretato da Daniel Craig. Le Chiffre è un banchiere, abilissimo matematico e giocatore di poker, arricchitosi grazie a manovre poco pulite in borsa. Proprio a causa di Bond, Le Chiffre perde una somma considerevole, che lo costringe ad organizzare una serie di sfide in un casinò montenegrino, per recuperare il denaro che deve ai suoi clienti, evitando, così, di venire ucciso a causa del debito.
Valhalla Rising (Nicolas Winding Refn, 2009 – qui la recensione)
Piccolo, ermetico gioiello di Nicolas Winding Refn, Valhalla Rising non è un film per tutti. C’è un guerriero, senza nome e senza passato, che combatte in incontri all’ultimo sangue organizzati da una tribù di vichinghi. Quando riesce a liberarsi, compiendo una vera e propria carneficina, parte per una meta ignota e, durante il suo viaggio, incontra un gruppo di cristiani, diretti verso la Terra Santa, per liberarla dagli infedeli.
Il sospetto (Thomas Vinterberg, 2012 – qui la recensione)
Grande rivale de La grande bellezza di Sorrentino all’ultima edizione degli Oscar, Il sospetto è incentrato su un insegnante d’asilo, Lucas, accusato di molestie ai danni di una bambina, Klara. In realtà, la piccola si è inventata tutto, dopo che il maestro aveva rifiutato un suo regalo. Ma nella comunità tutti credono a lei, mentre Lucas viene lasciato solo e perseguitato. Nemmeno quando Klara confessa la verità, quest’ultimo potrà dirsi libero dall’ombra del sospetto. La scena finale di questo piccolo capolavoro di Vinterberg lo dimostra.
Royal affair (Nikolaj Arcel, 2012 – qui la recensione)
La storia è ambientata nel XVIII secolo, alla corte del re Cristiano VII di Danimarca, e narra della relazione tra la moglie del sovrano, Carolina Matilde di Hannover, e il medico reale, Johann Friedrich Struensee. Carolina sposa il cugino Cristiano giovanissima, ma la vita di corte si rivelerà, ben presto, noiosa e intristita da una rigidissima etichetta. Il sovrano, inoltre, soffre di una malattia mentale, che lo ha ridotto a fantoccio di funzionari senza scrupoli, che approfittano della condizione del re per salvaguardare i propri interessi. Questo finché non giunge a palazzo tale Struensee, medico di campagna, che entra in sintonia con Cristiano e ne diventa il medico personale. Struensee è fervente sostenitore del pensiero illuminista, costituendo, per questo, un pericolo per la religiosa corte danese. Le cose si complicano quando la regina s’innamora di lui.
Mikkelsen con Alicia Vikander (Carolina Matilde di Hannover)
Charlie Countryman (Fredrik Bond, 2013)
Charlie è un tranquillo ragazzo che s’innamora quasi per caso di una giovane rumena di nome Gabi. Quello che non sa è che la donna è sposata con Nigel, violento e sanguinario boss. Charlie verrà coinvolto in una serie di situazioni pericolose, a cui fa fronte solo per proteggere Gabi. Nel ruolo del protagonista troviamo Shia LaBeouf, in quello di Gabi Evan Rachel Wood, mentre Mikkelsen veste i panni di Nigel.