Senza alcun dubbio Stieg Larsson (quello della trilogia di Millennium) ha contribuito non da poco alla diffusione del giallo svedese nel mondo. Ma ci sono anche Henning Mankell, Håkan Nesser, Eva Gabrielsson (che di Larsson è stata la compagna) o Dag Öhrlund: quelli citati sono solo alcuni degli autori i cui racconti (inediti) sono stati inseriti in GialloSvezia, una bella raccolta curata da John-Henri Holmberg (autore pure di un’interessante postfazione che ripercorre, in breve, le origini e la storia del giallo svedese) e pubblicata in Italia da Marsilio – che, ricordiamo, ha inaugurato un’omonima community, giallosvezia.it, dedicata agli scrittori crime dell’area scandinava.
(I protagonisti di Millennium di David Fincher)
Racconti che dipingono la realtà svedese in maniera diversa da come è impressa nell’immaginario collettivo (una nazione ordinata, liberale, benestante): quando nel 2008 i libri di Larsson vennero tradotti in inglese, i critici rimasero sorpresi dalla descrizione negativa dello stato sociale svedese da parte dell’autore, anche se l’opera di denuncia di Larsson non fu certo una novità, bensì una caratteristica che apparteneva a molti giallisti svedesi da circa quarant’anni. L’originalità di Larsson è da individuare, piuttosto, nel suo desiderio di staccarsi dalla letteratura svedese così com’era stata concepita fin dal primo Novecento, dominata dall’idea «che, per essere presa sul serio, un’opera letteraria doveva essere realistica e trattare principalmente di argomenti sociali o di carattere psicologico». In Svezia, quindi, poco spazio per la fantascienza, che Larsson, al contrario, amava, così come il sesso esplicito, la violenza, la fantasia, il tutto messo nero su bianco in Millennium, romanzi così lontani dalla tradizione letteraria del suo Paese e destinati a un enorme successo, replicato poi al cinema, con gli omonimi film scandinavi e, soprattutto, con la pellicola di David Fincher, Millennium. Uomini che odiano le donne.
A loro volta, gli autori inseriti in GialloSvezia cercano proprio di fornire un ritratto a trecentosessanta gradi della società svedese, trattando temi diversi (dall’omofobia alla condizione delle donne) e creando una commistione tra dettagli della tradizione, innovativi stili narrativi e nuovi contenuti. Un racconto vi “ruberà” giusto il tempo di una pausa pranzo o un’oretta alla sera prima di coricarvi; o, magari, vi farà compagnia in una fredda domenica pomeriggio o durante un viaggio in treno. GialloSvezia è una raccolta bella e interessante per due motivi: da un parte, perché aiuta a conoscere più da vicino una realtà letteraria, quella del freddo Nord, particolarmente affascinante e che, negli ultimi anni, grazie ad autori come la Läckberg (di cui abbiamo recensito di recente Il guardiano del faro) ha conosciuto una nuova popolarità, destinata a un brillante prosieguo; dall’altra, perché è uno di quei libri ben scritti e piacevoli, che regalano un momento di pura evasione, necessario, se non fondamentale, nella vita di tutti i giorni.
9788831738781