Il mondo del rock e del pop dice addio ad una delle sue voci migliori: Joe Cocker si è spento oggi all’età di settant’anni. Il vocalist si è spento dopo una lunga malattia, confermata dal suo agente Barrie Marshall. “Era semplicemente unico, sarà impossibile colmare il vuoto che lascia nei nostri cuori”, ha spiegato l’agente.
Cocker aveva alle spalle 50 anni di carriera, cominciata tra i pub della sua Sheffield, dove era nato il 20 maggio del 1944. Negli anni ’60 divenne un membro di band come Avengers, Big Blues e Grease Band. Dopo una prima cover dei Beatles (I’ll cry instead, tratta da A hard day’s night), nel 1969, a Woodstock, Cocker si fece notare con una superba versione di With a little help from my friend.
Negli anni ’70, però, Cocker attraversò un brutto periodo a causa della sua dipendenza da alcool e droghe. Negli anni ’80 tornò alla ribalta con Up where we belong di Jennifer Warnes, incisa per la colonna sonora del film Ufficiale e gentiluomo (1982). ll singolo raggiunse la prima posizione della classifica statunitense e vinse il Golden Globe come “miglior canzone originale” e l’Oscar per la migliore canzone nel 1983. Joe Cocker e la Warnes vinsero anche il Grammy Award come “miglior performance di un duo o gruppo” nel 1983, per la loro interpretazione del brano.
L’altro colpaccio da classifica fu l’immortale You can leave your hat on, cover di Randy Newman, che accompagnava lo spogliarello di Kim Basinger in Nove settimane e mezzo e che ad oggi rappresenta il suo classico.
Nel 2008 Cocker era stato insignito dell’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico per meriti musicali. Il vocalist l’anno scorso era andato in tour in Europa: l’ultimo concerto a giugno, a Londra.