Nuovi dettagli successivi alla morte di Pino Daniele. Dalla ricca eredità del cantautore, infatti, sono stati esclusi Amanda Bonini, sua compagna da un paio d’anni, e i fratelli di Daniele. Il patrimonio sarebbe in parte costituito da: diversi immobili, tra cui la casa della seconda moglie e i tre figli minori, le case acquistate per i figli avuti dal primo matrimonio, una villa sull’Aurelia e una Formia, di proprietà della prima moglie, più un altro appartamento, sempre a Formia; uno studio di registrazione; una tenuta in Toscana (Orbetello); un jazz bar; infine, i proventi Siae, che solo per il 2013 ammontano a circa 350mila euro.
Secondo le volontà dello stesso musicista, il 50% del patrimonio passerà ai figli: Alessandro e Cristina – avuti dalla prima moglie, Dorina Giangrande -, Sara, Sofia e Francesco, concepiti con la seconda moglie, Fabiola Sciabbarrasi, dalla quale Daniele non si è mai separato ufficialmente. L’altro 50% spetterà per metà proprio alla Sciabbarrasi, mentre l’altra metà spetterebbe ancora ai figli, ma solo ai tre più piccoli. Lo scopo di Daniele è stato quello di tutelare i figli minori, che, a differenza di Alessandro e Cristina, ancora devono costruirsi un futuro economico stabile.
Per quanto riguarda la Bonini, che ha condiviso le ultime ore di vita del cantautore e lo ha accompagnato dalla Maremma al Sant’Eugenio di Roma, dovrà ora lasciare anche il casale nei pressi di Orbetello, dove viveva con il compagno.