Quando, lo scorso ottobre, fu data la notizia che Patrick Modiano aveva vinto il Nobel per la letteratura, la reazione più diffusa fu: “Modiano chi?” Il francese non è certamente tra gli autori più popolari degli ultimi anni – almeno in Italia. Quanto a fama non regge il confronto con, ad esempio, uno degli eterni candidati al premio, Philip Roth. Eppure, come narratore Modiano non è secondo a nessuno.
Prendiamo questo L’erba delle notti (2012), pubblicato da Einaudi. Ai romanzi precedenti lo lega un filo rosso: la memoria. Il protagonista e voce narrante, Jean, passa il tempo ad organizzare i suoi vecchi appunti per ricostruire una vicenda: la scomparsa di Dannie, giovane parigina legata a un gruppo di loschi individui. Jean legge il suo diario come fosse la vita di un altro: il passato è avvolto da una nebbia che non sembra possibile dipanare.
La verità, ne L’erba delle notti, è un puzzle destinato a rimanere incompleto. La scrittura di Modiano, fatta di frasi brevi, asciutte ma non taglienti, sinuose, imbastisce un’atmosfera onirica, sottilmente ambigua, in cui passato e presente, ricordo e sogno, si confondono. Anche realtà e finzione: non è un caso che Jean sia uno scrittore e che nel suo taccuino, accanto a frammenti di nomi, indirizzi e appuntamenti, ci siano appunti su personaggi come il poeta Tristan Corbière e Jeanne Duval (l’amante di Baudelaire).
Jean, a dire il vero, non sembra neppure sforzarsi particolarmente di risolvere il mistero. Alla verità sembra preferire una placida deriva in un mare di interrogativi aperti. Primo tra tutti, l’identità di Dannie, donna dai molteplici nomi e dal passato oscuro (sembra abbia commesso un omicidio).
«Tu devi essere nascosta in quei quartieri. Sotto che nome? Prima o poi troverò la via. Ma, ogni giorno, il tempo stringe e, ogni giorno, mi dico che sarà per un’altra volta». Non è vero, e Modiano (Jean) lo sa benissimo. Per questo il corpus dello scrittore francese costituisce un unicum ricco di fascino: perché ogni romanzo rimanda a quello seguente il tentativo di spremere dalla memoria un riferimento, un senso, una mappa per orientare il proprio agire. Ne derivano dei noir esistenziali ricchi di fascino, di cui L’erba delle notti è un campione perfetto, il modo migliore per conoscere uno dei grandi autori della seconda metà del Novecento.
9788806216931