Segnate in agenda: 12 febbraio. È il giorno in cui uscirà in libreria Solo il tempo di morire di Paolo Roversi, pubblicato da Marsilio. Se in Milano criminale l’autore raccontava gli anni Sessanta e Settanta, nel nuovo volume l’azione si concentra tra il 1972 e il 1984, in una Milano messa a ferro e fuoco da bande criminali che mirano al controllo assoluto della città.
Un’epopea criminale in cui spiccano Faccia D’Angelo, il Catanese e il bandito dagli occhi di ghiaccio, tre uomini molto diversi che si contendono la capitale lombarda, tra bische clandestine, droga, bordelli, rapine, omicidi. Perché anche Milano, come la Roma di Romanzo criminale, ha dovuto fare i conti con le lotte armate della grande criminalità organizzata, a cui si sono unite le storie delle piccole e nascenti batterie.
Paolo Roversi è uno studioso di Charles Bukowski, alla cui opera ha dedicato tre libri: la prima biografia italiana (scritta con Fernanda Pivano), Taccuino di una sbronza e un libro di aforismi; ha creato il personaggio di Enrico Radeschi, un hacker protagonista di cinque romanzi e un paio di racconti; oltre ad aver collaborato con vari giornali e riviste, ed aver scritto soggetti per la televisione, ha fondato e dirige la rassegna NebbiaGialla Suzzara Noir Festival, dedicata al giallo e al noir (nel 2010 ha anche ideato il Premio NebbiaGialla); infine, dirige il web press e casa editrice digitale MilanoNera. I libri di Roversi sono stati tradotti in Spagna, Francia, Germania e USA.