Se pensate che Dove si va da qui sia un libro sull’amore, o meglio, solo sull’amore, vi sbagliate. Vi sbagliate anche e soprattutto se pensate che sia un libro sull’amore fatto di carezze e baci senza fine, di sentimenti senza ripensamenti e di “vivremo insieme per sempre”. Il libro di Simone Marcuzzi (edito Fandango), è in realtà un libro sulla quotidianità, e su come il concetto di “giorno dopo giorno” entri a gamba tesa in un rapporto di coppia, e modifichi quei sentimenti dando forma a tanti tipi di amore.
Gabriele e Nadia si sono conosciuti all’Università, lui Ingegnere e lei Veterinaria. Dopo 12 anni insieme ora convivono in un appartamento arredato con le foto delle vacanze ben esposte. Gabriele è manager di un’importante azienda con interessi anche all’estero, ma ha preferito rimanere in Italia, e Nadia l’ha presa come una grande prova d’amore, il segno che qualcosa sta cambiando, che la svolta è vicina. E da quando ha un lavoro stabile in una clinica privata, il pensiero costante è quello di cosa sarà del domani, perché il presente si chiama amore, e quello è fuori discussione. Il presente è una forma complessa, la ripetizione delle azioni quotidiane, il rinnovarsi di una complicità che aiuta a stare in piedi, imparata non senza dolore; «vivere insieme, in costante ostaggio delle asperità e fissazioni pratiche dell’altro, vuol dire imparare a disporre le spine in modo che non feriscano». Nadia è una sognatrice, però, invecchiata senza crescere. E molto spesso la quotidianità abbatte i sogni, fa alternare pensieri di maternità a voglia di scappare via, e tutte le domande finiscono con un unico interrogativo: Perché una volta era più bello? Nadia e Gabriele non vivono in equilibrio, e questa cosa, alla lunga, ti annulla.
Dove si va da qui, quindi, è un romanzo sulle piccole e quotidiane forze naturali che ci fanno sentire piccoli, che ci travolgono per farci rimanere impotenti, soprattutto in una provincia presa alla gola dalla crisi, in cui i protagonisti sono giovani d’oggi, con pochi progetti e troppe preoccupazioni. Così, Simone Marcuzzi fa muovere Nadia e Gabriele nel presente, pronti per un salto che sembra non arrivare mai: protagonisti ma al tempo stesso al centro di niente. E intanto il tempo passa e cancella la complicità, fa rimanere sommerso ciò che davvero li teneva legati. «Ecco qual era il vero pericolo non detto di vivere insieme: non poter azzardare nulla di autonomo senza aver fatto i conti con l’impianto idraulico. Qualsiasi rubinetto uno di loro avesse aperto, chiuso o anche solo regolato, l’altro avrebbe sentito un cambio di temperatura dalla sua parte». Così, i riti ingannano, e le verità non si ripropongono a comando.
Se pensate che di amore ce ne sia uno solo, state sbagliando di grosso. E se pensate che sia la risposta ad ogni domanda, probabilmente cambierete idea. Anzi, l’amore si nutre di domande. Così vi chiederete quanto l’affetto sia molto simile al bisogno, quanto vi state perdendo e quanto, invece, state semplicemente cambiando. Se la fiducia voglia dire determinazione, se passato e futuro abbiano in realtà tutto questo valore. Quanto è lecito nascondere e quanto si può condividere per amore? Quanto si può sbagliare e quanto si riesce a rimediare? Tranquilli, non c’è fretta per le risposte, e magari smetterete di fare le cose perché dovete, non avrete voglia di farle perché potete, ma sarà un piacere farle perché volete… e capirete Dove si va da qui.
9788860444370