Torna nelle sale italiane dal 16 marzo Metropolis di Fritz Lang, capolavoro del cinema espressionista tedesco. Verrà proposta una versione restaurata e completa della pellicola, dopo che nel 2008 sono stati ritrovati in Argentina i 25 minuti perduti dalla prima versione del ’27.
A Metropolis i ricchi vivono nei grattacieli, mentre gli operai sono relegati nel sottosuolo, costretti a massacranti turni di lavoro e schiavi di una minacciosa macchina, dalle sembianze di un Moloch mangia-uomini. Il figlio del padrone della città viene reso partecipe delle condizioni del proletariato e decide di unirsi a esso nei bassifondi. Nel frattempo, in una casetta isolata, l’inventore Rotwang sta costruendo la donna-macchina che, grazie all’impiego di potenti onde elettromagnetiche, può assumere fattezze umane. In che misura le macchine influenzano le vite degli uomini? Sarà possibile trovare un compromesso tra le diverse classi sociali?
In origine, l’opera di Lang non ebbe gran successo nella natia Europa, riscuotendo maggiori consensi negli Stati Uniti. In realtà, era il film preferito da Adolf Hitler e forse per questo per anni venne considerato uno dei manifesti della politica nazista. Su questo punto sono nati nei decenni parecchi dibattiti, dal momento che la sceneggiatrice della pellicola, Thea von Harbou, era entrata a far parte nel ’32 del partito nazionalsocialista, sposandone la causa. Mentre nel ’33 la von Harbou, legata anche sentimentalmente a Lang, restò in Germania, continuando a collaborare con il regime, il regista decise di lasciare la Germania e di stabilirsi prima a Parigi e poi negli Stati Uniti.
Qui la scheda del film e la programmazione completa.