Nello stesso giorno della scomparsa di Günter Grass, diciamo addio anche allo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano, deceduto a 74 anni dopo una lunga battaglia contro un cancro ai polmoni.
Galeano è famoso soprattutto per Le vene aperte dell’America latina, un saggio incentrato sulla storia e la condizione dell’America latina. Il libro analizza lo sfruttamento economico e di capitale umano sudamericano a vantaggio di altri Paesi, che ha trasformato una terra ricca di risorse in un luogo segnato dalla povertà dei suoi abitanti. Il testo fu pubblicato per la prima volta nel ’71: Pinochet in Cile e Jorge Rafael Videla in Argentina ne vietarono la diffusione, in quanto strumento di corruzione del popolo. In effetti, l’opera fu di grande supporto per la popolazione afflitta, anche per il suo messaggio, non solo di denuncia, ma anche di speranza per un futuro migliore per l’America latina.
Altra opera fondamentale di Galeano fu la trilogia de Memoria del fuoco, strutturata in tre parti, che racconta la storia dell’America dal 1492 ad oggi. Le tre parti sono Le origini (dalla scoperta del continente da parte di Colombo e i successivi duecento anni), Le facce e maschere (dal 1700 al 1900), infine Il secolo del vento (dal 1900 fino agli anni Ottanta circa, quando il libro uscì per la prima volta).