Giampaolo Rugarli – Manuale di solitudine

Manuale di solitudine è l’ultimo romanzo, postumo, di Giampaolo Rugarli: è un thriller dalle venature comiche, un contenitore di racconti e di prospettive dentro il racconto principale, diventa percorso di scoperta nella vita passata dei personaggi. Lo stile è scorrevole, lineare, tutt’altro che barocco. Torbidi sono invece gli attori di questo romanzo, che vivono in zone d’ombra morali sconcertanti e incarnano pienamente il must concettuale di tutta la narrazione: l’impossibilità di vivere, che Rugarli annida nei suoi personaggi, che supera il male di vivere montaliano e l’apparenza del vivere pirandelliana.

In un condominio dal nome altisonante (“Le Colonne d’Ercole”) vive Francesco, un professore ormai in pensione, sposato con una donna molto più giovane di lui, Irene. Improvvisamente la tranquilla atmosfera dello stabile viene sconquassata da una serie di morti assurde: alcune hanno il sapore di un efferato omicidio, altre di uno sfortunato incidente. Tutto comincia dalla morte di Eros, un bambino menomato di cinque anni che precipita giù dal quarto piano; poi è il turno di Beatrice, una prostituta morta per anafilassi, e di Jole, uccisa dal fon per capelli caduto nella vasca in cui faceva il bagno. A ruota seguono Decubito, un medico misogino soffocato da un preservativo nella laringe, la Deprofundis, nonna del piccolo Eros morta per aver ingerito due chili di cocaina, e Bernasconi, avvocato folle, saltato in aria con il suo appartamento per lo scoppio di un petardo. Francesco e Irene, attraverso questa catena nera, esplorano il loro carico di sospetti, di dubbi e paradossi. Toccano con mano la Morte: grazie al tocco lieve l’autore riesce a ironizzarci su, a far ridere quasi.

Nella seconda parte del romanzo, la serie di delitti viene accantonata quasi completamente per lasciare spazio narrativo al personaggio di Irene. Francesco cita pezzi di diario della moglie al lettore, con cui dialoga direttamente, portandone in luce ricordi e episodi del passato, anche tragici. La vita di Irene, costellata di solitudine e abbandono, è la cartina tornasole delle viltà e delle debolezze dell’umanità, di insicurezze che diventano macigni e compromessi.

Rugarli è abile nel tratteggiare sulla pagina pochi elementi. Il romanzo non ha molti cambi di ambientazione, né colpi di scena. Non pullula nemmeno di parecchi personaggi: i pochi presenti sono fortemente caratterizzati, al limite del caricaturale, hanno nomi assurdi, ma vite ordinarie. Forse è proprio per questa aurea mediocritas, per la riflessione immediata sulla vita e la morte, i vizi umani e le ombre, che Manuale di solitudine risulta un’opera vincente.

ISBN
9788831720908
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