Pensandoci, non puoi fare a meno di dare ragione al depresso Xavier, uno degli stralunati personaggi del romanzo di Machado, quando sostiene: «la maggior parte della gente non ci capisce niente di felicità».
In effetti nel definire la felicità si sono scervellati pensatori, poeti e scrittori illustri da secoli, tanto che viene spontaneo arrivare alla stesse conclusioni a cui giunge Indice medio di felicità: puoi essere felice, a patto di non essere ossessionato dall’idea di misurarla la tua felicità, anche perché, se i modi di esserlo sono infiniti, basta trovare il proprio. È tale sfida ad animare il libro: la prospettiva di una rinascita, etica prima che economica, per un microcosmo di perdenti e per un Paese, il Portogallo (ma leggi Europa), distrutto dalla crisi economica. Machado, classe 1978, una delle voci più significative della giovane letteratura portoghese contemporanea, affida il ruolo di testimone vivo della caduta libera della classe media al trentottenne Daniel: rimasto senza lavoro, costretto ad allontanare la moglie e i figli per le difficoltà economiche, scrive una lunga lettera immaginaria all’amico in prigione Almodovar, che non perdona per aver cercato una via di fuga nella rapina, abbandonando il problematico figlio adolescente Vasco e costringendo la consorte a massacranti turni di lavoro per mantenere la famiglia. Per quale motivo, pur avendone tutti i motivi, Daniel non finisce nel baratro dell’avvilimento come Xavier che non fa più un passo fuori casa? A salvarlo dalla disperazione è proprio il fare parte di una comunità impoverita e sfiduciata nella quale l’unica bussola per orientarsi è la solidarietà reciproca: un impulso, neanche troppo consapevole, lo porta a soccorrere chi gli è vicino, anche contro l’immediato tornaconto personale. La sue scelte non hanno una motivazione razionale, anzi con la ragione sono in apparente conflitto. Eppure Daniel intuisce che l’egoismo genera orizzonti angusti, l’altruismo dà invece senso all’esistenza, ne svela una dimensione più umanamente autentica.
Il messaggio da implicito diventa esplicito nell’ultima parte del libro, quando si descrive il viaggio on the road su un vecchio furgone senza assicurazione fino a Ginevra per prelevare una anziana donna, serena nonostante la sedia a rotelle, e portarla a Marsiglia per vedere l’ultima volta il fratello malato. Durante il lungo itinerario per le strade d’Europa l’allegra brigata di Daniel scopre il segreto: bisogna essere se stessi contro teorie e statistiche sull’essere felici.
9788854508859