L’Osservatore Romano promuove Spotlight, negando che il film di Tom McCarthy sia anticattolico.
«Spotlight, che ha vinto l’Oscar, ha una trama avvincente. E non è un film anticattolico, come anche è stato scritto, perché riesce a dare voce allo sgomento e al dolore profondo dei fedeli davanti alla scoperta di queste orribili realtà[…]. La pedofilia non deriva necessariamente dal voto di castità. Ma ormai è chiaro che nella Chiesa troppi si sono più preoccupati dell’immagine dell’istituzione che non della gravità dell’atto. Tutto questo non può giustificare la colpa gravissima di chi, visto come rappresentante di Dio, si serve di questa autorevolezza e autorità per approfittare di innocenti. Questo nel film è raccontato bene, dando spazio alla devastazione interiore che questi atti generano nelle vittime, che non hanno neppure più un Dio al quale raccomandarsi, al quale chiedere aiuto» ha dichiarato l’Osservatore (qui l’articolo di Lucetta Scaraffia).
Ricordiamo che la pellicola, vincitrice degli Oscar al miglior film e alla migliore sceneggiatura originale, è incentrata sull’indagine del The Boston Globe sull’arcivescovo Bernard Francis Law, accusato di aver coperto alcuni episodi di pedofilia interni alla Chiesa. L’indagine condotta dal quotidiano è stata premiata con il Premio Pulitzer nel 2003.
Nel cast di Spotlight troviamo Mark Ruffalo, Michael Keaton, Rachel McAdams e Liev Schreiber.
L'Osservatore Romano: «Spotlight non è un film anticattolico»
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