I membri del kibbutz Yekhat sono i protagonisti di Tra amici, dello scrittore israeliano Amos Oz. Nel piccolo microcosmo si muovono e s’intrecciano esistenze dominate dalla solitudine, da un sentimento di odio/amore nei confronti delle rigide regole della comunità, e da piccole delusioni quotidiane, subite quasi passivamente, a testa bassa.
C’è il padre che non riesce ad accettare la relazione della figlia diciottenne con il suo insegnante di storia, ma non può fare nulla per impedirla, oppure la donna abbandonata dal marito, che dispensa consigli alla nuova compagna dell’ex consorte. Trovano spazio nel libro i due poli contrapposti Moshe e Yotam, il primo integrato all’interno del kibbutz, il secondo a disagio, animato dalla voglia di uscire, di vedere il mondo, desideroso di accettare la proposta di uno zio da anni residente all’estero, che lo invita a studiare ingegneria meccanica in Italia.
Yoav è il segretario del kibbutz e ne ha accettato le fondamenta, i principi sui quali si regge l’intera organizzazione comunitaria. Una notte, durante il suo turno di guardia, si presenta a lui Nina, una donna che ha appena lasciato il marito e che gli chiede ospitalità. Per Nina, Yoav ha sempre avuto un debole, vorrebbe aiutarla, ma per ottenere un alloggio bisogna avere l’approvazione del consiglio, c’è una procedura da seguire. Tuttavia, l’uomo la sistema per la notte e, subito dopo, inizia a fantasticare su di lei, senza comunque riuscire a concretizzare i suoi pensieri.
Il precedente turno di notte era toccato a Zvi, il giardiniere. Zvi è famoso perché racconta e diffonde le notizie dal mondo inerenti sventure, guerre e morti. Insomma, il genere di discorsi che nessuno vuole sentire, che mettono sempre addosso una certa ansia e tristezza. Invece a Luna piace ascoltarli…
Amos Oz dedica a ciascuno poche, incisive pagine, capaci di delineare non solo le singole individualità, ma anche lo stile di vita globale e l’atmosfera di un tipico kibbutz israeliano. Tra amici è composto da brevi racconti, un po’ sullo stile di Gente di Dublino di James Joyce. Non è difficile accostare i due libri, ambientati in luoghi e tempi diversi, ma uniti dall’inettitudine dei personaggi all’azione, dall’incapacità di mutare una situazione avversa o comunque fastidiosa.
I personaggi di Oz sono estremamente ligi al regolamento del kibbutz, come la gente di Dublino alle ideologie politiche e religiose che secondo Joyce opprimevano l’Irlanda, comportando nei suoi abitanti un blocco intellettuale, che, progressivamente, si trasformava in paralisi fisica. Tra amici è un testo piacevole, intenso, una bella lettura che conferma la bravura di questo autore e saggista, tradotto in tutto il mondo, in trenta lingue.