Morto in prigione Lou Pearlman, creatore di Backstreet Boys e *NSYNC

Lou Pearlman è morto a 62 anni in prigione, a causa di un ictus.
Pearlman è famoso per aver scoperto e lanciato Backstreet Boys e *NSYNC (oltre che O-Town, LFO, Aaron Carter, Jordan Knight, i Take 5 e le Innosense), due delle più importanti boy band degli anni Novanta, tramite la sua etichetta, la Trans Continental Records. Nel corso della sua carriera, quasi tutti gli artisti con cui Pearlman ha lavorato lo hanno citato in giudizio per dichiarazioni false e frode: le vicende di Pearlman nelle aule dei tribunali iniziarono quando Brian Littrell, membro dei BSB, assunse un avvocato per fare luce sui milioni di dollari guadagnati da Pearlman e la sua etichetta, mentre le entrate percepite dal gruppo erano considerevolmente più ridotte.
Autore di uno degli  schemi di Ponzi più noti della storia, Pearlman è stato catturato in Indonesia nel 2007 e condannato a 25 anni di carcere (pare abbia lasciato 3oo milioni di dollari di debiti), dopo aver imbrogliato le banche e centinaia di persone. Dopo la sua morte, numerosi musicisti che avevano lavorato con lui (come Justin Timberlake, ex membro degli *NSYNC) hanno pubblicato messaggi di condoglianze, senza però dimenticare le azioni illegali compiute in passato da Pearlman.
Il centro delle truffe di Pearlman fu proprio la Trans Continental Records, che, nel ’97, lanciò i BSB, i quali ottennero un enorme successo grazie al loro singolo, Quit Playing Games (With My Heart): i BSB, infatti, ricevettero fin da subito l’attenzione del pubblico europeo, ma fu solo dopo l’uscita di Quit Playing Games (With My Heart) che ottennero anche l’attenzione di quello USA.

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