Franz Krauspenhaar – Grandi momenti

Franco Scelsit è uno scrittore cinquantenne, reduce da un infarto che lo ha costretto a una riabilitazione in un ospedale, dove ha incontrato un gruppetto di “sopravvissuti” come lui. Scelsit è un uomo particolare: appassionato di auto vintage, sfreccia sulla sua Jaguar nel tentativo di sfuggire dall’opprimente clima famigliare e dalla sua esistenza sempre sull’orlo del precipizio. Vive ancora con la madre (“il colonnello”) e il fratello in un appartamento a Milano e con il genitore ha un rapporto di odio-amore, un cordone ombelicale mai rescisso che lo tiene incatenato, nonostante tutto, in quella casa.

Franz Krauspenhaar fotografato da Viviana Nicodemo
Franz Krauspenhaar fotografato da Viviana Nicodemo

Eppure, Franco Scelsit avrebbe tutti i mezzi per potersene andare. Infatti, è uno scrittore di successo, ma non gode di quel tipo di riconoscimento pubblico che egli avrebbe sempre desiderato. I libri scritti con il suo vero nome non vendono, sono troppo “di nicchia”; invece, i libri “da autogrill” scritti come Rodolfo Simonetti fanno impazzire tutti. Con quello pseudonimo, Scelsit ha creato il personaggio di Stan Dolero, il poliziotto protagonista di tanti gialli che Franco scrive senza passione, senza entusiasmo, con il solo scopo di fare soldi e accontentare un editore. E, in effetti, Dolero fa di Scelsit un uomo estremamente ricco. Ricco e infelice. Infelice perché la sua vita è dominata da una solitudine e da un’angoscia costanti, da tentativi di fuga mai portati fino in fondo e, soprattutto, da allucinazioni e da lunghi viaggi nel tempo che lo costringono a confrontarsi con il proprio passato, col fantasma del padre (sotto forma di lepre), con le donne della sua vita.

Uscito lo scorso aprile per NEO Edizioni, Grandi momenti di Franz Krauspenhaar ci racconta la parentesi fragile e transitoria di questo splendido personaggio dal cuore malato, che cerca di superare il suo malessere fisico, aggravato da un terribile senso di pesantezza interiore: su di lui incombono Milano e la casa materna, nelle quali l’uomo si sente soffocare, ma dalle quali non riesce a separarsi («se sono solo qui, figurati da qualche altra parte»). Gli azzardi della vita (le birre bevute nonostante l’infarto, la velocità folle in auto) non riescono a liberare Scelsit dall’infermità del corpo e dello spirito, da quel “cuore matto” che lo ha accompagnato per tutta la vita, da quell’intimo male che, paradossalmente, lo costringe a lottare, per salvarsi da quella deriva, da quel pozzo senza fondo che Krauspenhaar narra con ironia e disperazione, divertimento e inquietudine.

ISBN
9788896176368
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