Gente che legge in ogni angolo di Milano. Capannelli che si aggregano e se si sciolgono, incuriositi, interessati. Turisti e provinciali che osservano ammirati del “può capitare solo a Milano!”. Ed è la città ad essere il contenitore dell’evento, della lettura diffusa che si amalgama con la realtà, si fonde con luoghi e momenti.
E’ Milano Legge Milano. E’ la prima mappa letteraria della città, da consultare per scoprire chi e cosa andare ad ascoltare, o girare e trovarsi improvvisamente un “cantore di parole” che legge brani, estratti, citazioni, poesie. E’ capitato sabato 17 novembre. In contemporanea, in tutta la città, in ogni suo anfratto. Ed è capitato che, nell’inusuale contesto della sala accettazione dell’ospedale Niguarda, Milano Legge Milano sia stato interpretato da Andrea G. Pinketts che…legge Pinketts. (Photo credit Benedetta Borsani)
Il geniaccio non può certamente essere rinchiuso né limitato dal luogo. Non può non partecipare a un evento nella sua città. Esce dalla sua stanza, sulla sedia a rotelle, l’immancabile cappello. Senza drammi, senza autocommiserazione, con decisione, lucidità, il corpo segnato dalla malattia ma gli occhi curiosi, brillanti e il piglio deciso…Pinketts legge Pinketts ed è sempre Pinketts!! Il luogo perde i suoi connotati quotidiani, si trasforma e l’autore passa da brani di Il senso della frase a Il conto dell’ultima cena a La capanna dello zio rom per finire con Il vizio dell’agnello.
E le parole si disperdono nei corridoi, nelle stanze per uscire e volare lontano, fuori, a respirare all’aria aperta, l’aria di quella Milano che è la sua Milano, raccontata, vissuta, scavata fino in fondo. Venti minuti e termina l’evento. Ma Milano Legge Milano non finisce.