“Ho una relazione, apparentemente stabile, con la vita. Ma ho una tresca con la morte.”

Che nessuno osi scrivere frasi banali, di circostanza proprio in questa circostanza. “Non dire cazzate” si sentirebbe rispondere da lui in persona.

Che nessuno osi esser triste più del dovuto e se non sa quale sia il dovuto, chieda. Che all’ora dell’aperitivo nessuno proprio oggi ammicchi a diventare astemio e opti per un Crodino. Appena appresa la notizia, alla Capanna dello zio rom è stata indetta una matinée, che durerà mattino giorno e notte per i giorni a venire, con musiche, danze, tutte le canzoni del repertorio delle sorelle Pozzi e, ovvio, rigorosamente open bar… per tutti, per quelli per bene e per quelli permale.

Per quelli che sapevano, che conoscevano, che “era proprio al mio fianco che beveva un Negroni”, per quelli che “era un genio” e per quelli “a me non è sembrato un granché”, per quelli che l’italiano lo parlavano già e per i rumeni che l’avevano imparato da lui all’Italia sul due.

Chissà se avrà avuto il tempo di trovare la vasca che voleva lui, se gliela avranno consegnata, se ci avrà  lasciato la stessa tipa dentro o se avrà trovato posto un’altra. Che nessuno osi scrivere nulla di circostanziato o preso dal sito “Frasi celebri”, gli arriverebbe un jab dritto al mento. Lazzaro Santandrea non perdona e non accetta banalità.

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diSteve Fortunato

Piemontese di origine e milanese d’adozione. Imprenditore da sempre, ha sfogato principalmente nel marketing e nella comunicazione la creatività e il desiderio di nuovi orizzonti e di nuove sfide. Razionale e impulsivo, istintivo e sensibile. Racconta vicende e persone con una visione nichilista e un linguaggio crudo, duro, scarno a volte, che però sa cedere a momenti delicati, di sottile nostalgia.