Bugie e altri racconti morali di J.M. Coetzee (edito da Einaudi) è tra le novità più interessanti di quest’ultimo periodo in libreria. Una serie di storie che l’autore fa susseguire tra le pagine e che vanno lette tutte d’un fiato per arrivare al termine carichi di dubbi.
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Proprio il potere del dubbio è la sintesi della scrittura di Coetzee; quel senso di turbamento che lascia il lettore impietrito di fronte a storie che potremmo definire esemplari, e che hanno la capacità di essere da un lato monito e dall’altro verità nuda e cruda.
Anche in questo Bugie e altri racconti morali, l’intensità della scrittura dell’autore sudafricano (Premio Nobel per la Letteratura nel 2003) è palese, quasi sfacciata, sfruttata in un genere diverso dal romanzo: piccole storie che racchiudono la semplicità e la complessità del mondo e dei rapporti umani.
Tra i sette racconti che compongono il volume c’è una donna che viene minacciata tutti i giorni da un cane, ma che trova nei padroni una violenza ancora maggiore; una madre e nonna che accoglie i suoi parenti con un atteggiamento di ritrovata giovinezza; un’anziana signora che vive sola con i suoi gatti e che vede le sue giornate scandite dal dovere; suo figlio che la va a trovare cercando di farle accettare la verità ultima.
Sono sette storie limpide, luccicanti come parabole queste contenute in Bugie e altri racconti morali, storie in cui Coetzee affronta tutti i temi già presenti nella sua letteratura: il rapporto tra umano ed animale, l’ipocrisia e l’ingiustizia, il bisogno di perdono. Parliamo di racconti morali ma, badate bene, mai di moralismo. Chi cercherà in queste storie una “morale della favola” resterà deluso, trovando tra le proprie mani solo domande pesanti, pensieri, dilemmi e rivelazioni inattese.
J.M. Coetzee
Casa editrice
Einaudi
Anno
2019
Genere
Narrativa
Formato
Rilegato
Pagine
104
Traduzione
Maria Baiocchi
ISBN
978880624199