Gianni Farinetti

Gianni Farinetti torna in libreria per Marsilio con un nuovo giallo

Oggi vi presentiamo due novità in libreria targate Marsilio. Ci sono Gianni Farinetti con La bella sconosciuta e Chi Wei-Jan con L’ombra nel pozzo. Ecco un’anticipazione.

Gianni FarinettiGianni FarinettiLa bella sconosciuta

Metti una notte di San Lorenzo, stelle cadenti, un prato con una festosa brigata di amici, cibo e vini buonissimi – eh già, facile, siamo nell’Alta Langa piemontese –, l’atmosfera scanzonata e carica di erotismo – eh già, facilissimo, siamo nel pieno di una torrida e languida estate in campagna. Metti che questa arcadia venga bruscamente interrotta da una funesta disgrazia che, metti, il maresciallo Giuseppe – Beppe – Buonanno, comandante della locale stazione dei carabinieri, sospetta da subito non essere affatto un incidente ma un omicidio bello e buono. Metti che tra conosciuti e amati personaggi della saga di Gianni Farinetti guidati dall’immancabile Sebastiano Guarienti, ai quali se ne aggiungono di nuovi – alcuni irresistibili –, il maresciallo Buonanno si trovi a sbrogliare una delicatissima matassa che appare come uno sfuggente gioco di specchi, di bugie, di omissioni, con una domanda ben ferma in testa: ma chi è realmente Angela, la bella sconosciuta ospite di Sebastiano alle Vignole, assediata da tre uomini in competizione fra di loro? Metti che tutti i tasselli del rebus trovino il loro ordinato – ma inatteso, inquietante – posto. E se invece il gioco rimanesse aperto?

 

 

MarsilioChi Wei-JanL’ombra nel pozzo

Cosa si può fare a Taipei quando si ha, da sempre, una grande passione per i romanzi polizieschi e per la filosofia? Wu Cheng, professore e drammaturgo fallito, il cui matrimonio esiste ormai solo sulla carta, ha preso la sua decisione: lasciare l’università e l’insegnamento e trasferirsi in un vicolo di Liuzhangli, quartiere non proprio trendy, che per la concentrazione di imprese funebri si è conquistato l’appellativo di “zona dei morti”. Qui, tra la scatola di cemento dove abita e il suo “ufficio”, al caffè all’angolo, dove trascorre le giornate seduto a osservare i passanti, intende avviare la prima agenzia di investigazione privata di tutta Taiwan. E proprio mentre sta cominciando la sua nuova vita, una serie di omicidi porta il caos tra le forze dell’ordine che, abituate a criminali impulsivi e maldestri, banalmente mossi da ragioni di cuore o di soldi, devono ora fare i conti con un profilo di assassino molto complesso. Impaziente di dare il suo contributo, Wu Cheng si getta con passione nelle indagini, senza immaginare che presto i sospetti ricadranno proprio su di lui: incontri dubbi, maldicenze varie e, soprattutto, le telecamere di sicurezza piazzate ovunque lo indicano come il probabile serial killer che tutti stanno cercando. Per dimostrare la propria innocenza e scoprire chi c’è realmente dietro gli omicidi, Wu Cheng sarà costretto a riprendere in mano le sue conoscenze di teatro e buddhismo e a scavare in profondità dentro se stesso, perché l’assassino è qualcuno che lo conosce molto da vicino, e che probabilmente si cela nelle ombre del suo passato. Strizzando l’occhio a Woody Allen e Murakami, nel suo brillante romanzo d’esordio Chi Wei-Jan combina satira e umorismo a tutti gli ingredienti propri del poliziesco, mostrando l’originalissima commistione di buddhismo e cristianesimo, pragmatismo e fantasia, tradizione e modernità della realtà cinese di Taiwan.

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