La società della performance. Come uscire dalla caverna è un libro pubblicato dalla casa editrice Tlon nel 2018 ed attualmente in quarta ristampa. La coppia di filosofi e scrittori Maura Gancitano e Andrea Colamedici porta così a compimento un percorso iniziato con altri due libri: Tu non sei Dio (2016) e Lezioni di meraviglia (2017).
L’essere umano è sempre più dipendente dalla tecnologia, sempre più simile a una macchina, e ormai tutto è dato, informazione, performance. Presto quindi l’umanità potrebbe essere del tutto inutile, senza neanche accorgersene. Pensiamo anche solo a tv, smartphone e soprattutto al web: da luogo libero per nuovi sognatori a casa esclusiva di metanazioni digitali quali Google, Amazon, Facebook, Apple, Microsoft, la rete ha trasfigurato le peggiori pulsioni del Novecento in shitstorm, fake news, manipolazione politica, gogna pubblica continua e consumismo esasperato. Non c’è protesta, al massimo effimera indignazione.
In questo contesto, la cultura deve essere uno stimolante, non un tranquillante, un carburante fisico e mentale; i filosofi di Tlon sentono l’urgenza di iniziare un percorso ed invitano tutti a farlo, senza aspettare che ci pensi qualcun altro; si tratta di avviarsi verso una fioritura personale in un contesto che può essere diverso da quello descritto nell’italianissimo Il Gattopardo, dove tutto cambia per rimanere com’è.
I due autori ci conducono con loro in un viaggio attraverso questo nostro mondo, dove «ciò che sei è ciò che condividi, che pubblichi, che metti in mostra. E ciò di cui hai bisogno è ciò che puoi comprare»; punti di riferimento sono sempre il mito della caverna di Platone (dunque per estensione il monomito del viaggio dell’eroe) e una (apparentemente strana) storia cinese che ha a che fare con un bue, con tanto di disegni originali del XII secolo.
Insomma tra Naomi Klein, Nietzsche, Chiara Ferragni, Black Mirror, Kant, Asimov, Dick, Umberto Eco e mille altri nomi o episodi anche recenti che tutti sicuramente ricorderete, a un certo punto te la poni la domanda: ma che c’entra questa storia del bue, cosa c’entrano questi disegni con tutto il discorso su tecnologia, amore, autocensura, talento e vocazione, pubblico e privato eccetera? D’altra parte, è quello che vogliono i nostri autori: farci fare delle domande.
E così, quasi alla fine del libro, finalmente ci viene svelato non solo il significato di quei disegni e di quelle parole antiche ma, come in una sorta di rush finale di uno spettacolo pirotecnico, i miti e le storie si intrecciano in rapida sequenza con la società della performance; si aggiunge anche Fabrizio De André con la sua storia di un impiegato per aiutarci ad uscire dalla caverna.
Bibliografia ricca e aggiornata per un libro denso ma comprensibile a tutti e, soprattutto, necessario.
«Possiamo lavorare in qualunque posto, quindi lavoriamo sempre. Possiamo scegliere come acquistare, quindi siamo consumatori sempre insoddisfatti […] dobbiamo avere un progetto, dobbiamo ottimizzare il tempo, dobbiamo produrre contenuti, dobbiamo volere qualcosa, dobbiamo essere motivati, dobbiamo essere creativi. E se l’attuale ideologia positiva non fosse davvero migliore delle precedenti? Se il mondo di oggi non rappresentasse un progresso reale rispetto al passato?».
Maura Gancitano
Casa editrice
Tlon
Anno
2018
Genere
saggistica
Formato
Brossura
Pagine
200
ISBN
9788899684501