Adiaphora edizioni presenta la sua prossima pubblicazione uscita il 10 dicembre: “Spettri di frontiera” di Ambrose Bierce, il nuovo volume della collana di Adiaphora Edizioni dedicata alla ricoperta di classici dimenticati della narrativa gotica e dell’orrore: una raccolta di racconti brevi di fantasmi e case infestate. Anche questo volume, come i precedenti, sarà arricchito dal testo originale inglese a fronte.
Spettri di frontiera
Ambrose Bierce scrisse numerosi racconti dell’orrore e del soprannaturale, generi che riflettevano il suo profondo tormento interiore. Spettri di frontiera contiene molte tra le sue più suggestive storie di fantasmi e di case infestate: morbose, ciniche, inquietanti, capaci di trascinare il lettore nelle regioni crepuscolari dello spirito e nei più oscuri recessi della mente.
Opere cariche di terrore ma, al contempo, pervase di tetra ironia, con echi di Poe, del romanzo gotico e dei racconti romantici, dotate dell’impronta inconfondibile di un autore che ha conosciuto di persona gli spettri che da sempre tormentano l’umanità.
I personaggi di Bierce – poeti posseduti, vili aristocratici, professionisti abbietti, corpi rianimati, malfattori perseguitati – vivono in un mondo misero e perverso. Che si tratti di omicidi, vendette dall’oltretomba, sparizioni inspiegabili, dimore infestate o anime inquiete, le storie di Bierce rappresentano uno dei migliori esempi di narrativa soprannaturale di tutti i tempi e hanno ispirato autori come Robert W. Chambers e H.P. Lovecraft.
Ambrose Bierce
Ambrose Bierce è stato un soldato, giornalista, scrittore, favolista e autore di satire americano. Scrisse numerosi racconti brevi e redasse un dizionario satirico, Il Dizionario del Diavolo. La sua veemenza come critico, il suo motto “nulla ha importanza” e la visione beffarda della natura umana che pervade le sue opere gli valsero il soprannome di “Implacabile Bierce”. Malgrado la reputazione di critico feroce, era noto per incoraggiare molti scrittori più giovani. Adottò uno stile narrativo inconfondibile, che spesso include un brusco esordio, immagini cupe, vaghi riferimenti al passato, descrizioni scarne, eventi impossibili e il tema predominante della guerra. Nel 1913 partì per il Messico, allora sconvolto dalla rivoluzione, e di lui si perse ogni traccia.