“Da tempo pensavo di fare un viaggio dantesco…” scrive Giulio Ferroni nella introduzione a L’Italia di Dante (La nave di Teseo, 2019).
L’ispirazione viene dalla lettura della Commedia o dal ricordo di versi e terzine, impresse nella memoria, che ogni volta catturano l’autore, per il modo in cui danno evidenza ai luoghi, “li fissano in una assoluta presenza”.
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E così, dopo aver a lungo desiderato e immaginato questo viaggio, Giulio Ferroni lascia le aule dell’Università Sapienza, la sua burocrazia fatta di moduli, vincoli, riunioni, consigli per abbandonarsi e dedicarsi appieno a realizzare il sogno.
Il viaggio è nel paese della Commedia e viene raccontato cronologicamente, riportando le date, così come è stato effettuato, con qualche concessione di composizione e scomposizione temporale.
Ritornare sui luoghi citati da Dante è anche un omaggio alla grande letteratura, alla lirica. E’ abbandonarsi all’immensità della sua poesia. Ma è anche un rifugio, una fuga dalla inconsistenza e dalla inessenzialità della letteratura di oggi “… alla sua subalternità ad mercato, ai modelli mediatici…”.
Ripercorrere l’Italia attraverso i luoghi che Dante ha cantato “…è poi anche un affermare la reale riconoscibilità dell’Italia, già in quei lontani tempi, prima che si desse ogni concetto di nazione e nazionalità, contro certi negatori dell’identità storica dell’Italia…”
Come la Commedia dantesca prende avvio nel segno di Virgilio, così Giulio Ferroni, il 14 aprile del 2014, inizia il suo viaggio da Napoli, dalla tomba del poeta latino.
E sempre seguendo la citazione di Virgilio “e vissi a Roma sotto il buono Augusto“ a Napoli segue la capitale.
Anche se visitata in un momento diverso, a Roma segue Firenze, le due città simboliche per Dante.
Quella Firenze divenuta patria per il sommo poeta, amata e sofferta, che dovette dolorosamente abbandonare per l’esilio.
Tra simbolismo e memoria arte, storia, cultura sono valorizzate in ogni luogo visitato, dal nord al sud del nostro paese, passando per il Monferrato, Verona, Siena, Pistoia, Brindisi ed ovviamente Ravenna dove Dante riposa.
Ed è sempre a Firenze che si conclude il viaggio per Ferroni, a celebrare un ritorno tanto desiderato.
Il lungo peregrinare porterà il lettore in lungo e in largo per il Bel Paese, richiamando il passato, ravvivando citazioni e ricordi. Un percorso richiamato dai luoghi di Dante, attraverso i mezzi e le facilitazioni di oggi Frecciarossa, automobile, internet, computer.
E quello di Giulio Ferroni è anche un viaggio alla riscoperta della italianità, alla riaffermazione dei suoi valori e delle sue bellezze, della propria identità di nazione.
Giulio Ferroni
Casa editrice
La nave di Teseo
Anno
2019
Genere
saggistica
Formato
Rilegato
Pagine
1126
ISBN
9788893950534