Proprio nel corso dell’epidemia di Covid-19 è uscito Nel contagio, un piccolissimo ma preziosissimo volume di Paolo Giordano.
Il libro è stato prima pubblicato in allegato con il Corriere della Sera, e poi il 5 maggio portato nelle librerie da Einaudi.
Nel contagio non è il resoconto della crisi epidemica, né un romanzo che racconta storie di virus e morti nel mondo. È invece una serie di considerazioni indispensabili per affrontare questi giorni e gli anni a venire.
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La trama
Quella che stiamo vivendo è certamente l’emergenza sanitaria più grave della nostra epoca. Il Covid-19 non ha causato solo morti e crisi economica, ma ci svela quanto sia complesso il nostro mondo, le logiche che lo dominano.
Stiamo attraversando dei giorni che Paolo Giordano definisce sovraidentitari e sovraculturali, perché toccano l’economia, la socialità, la politica, la sfera interpersonale e la psiche.
Che cosa fa quindi l’autore in queste pagine? Riflette prima di tutto. Su se stesso ma anche sugli altri, e su se stesso in relazione agli altri. Riflette sulla paura, sulla distorsione del normale che ne è la causa.
Nel contagio – La recensione
Paolo Giordano scrive una sorta di manuale umano di chi si trova ad affrontare una crisi che non è solo sanitaria. Leggendolo si ha ben chiaro un concetto: siamo inestricabilmente connessi gli uni agli altri, e le nostre scelte individuali influenzano anche gli altri, e dagli altri sono influenzate.
Nel contagio ci pone quindi di fronte a considerazioni che possono sembrare semplici ed ovvie, ma a cui, sono certo, non avete mai dato troppa importanza. Capirete cosa vuol dire essere un organismo unico, il significato di comunità, molto più grande di quella del quartiere in cui viviamo o della nostra cerchia di amici.
Chi non è solidale nel bel mezzo della crisi, manca prima di tutto di immaginazione. Dobbiamo abituarci a tutto questo, a vivere nei punti interrogativi senza nasconderci nel pensiero magico. Dobbiamo imparare a convivere con un po’ di solitudine, a vederci tagliati fuori dal mondo, a imparare ad essere, a volte, noi stessi il nostro mondo.
Sapete cos’è la compassione? Bene, usatela. Sapete il significato della parola comprensione? Bene, questo è il momento di comprendere. Essere Nel contagio è un invito a pensare, e la quarantena è il momento per farlo. Molto di questa crisi, ricorda Giordano, ha a che fare con il tempo. Ci conviene imparare il tempo dell’anomalia quindi, dare un valore diverso ai nostri giorni, un senso al contagio. Perché la normalità è sospesa, e siamo davanti a qualcosa di più grande di noi.
La frase scelta per la copertina è eloquente e bellissima: «Non ho paura di ammalarmi. Di cosa allora? Di tutto quello che il contagio può cambiare. Di scoprire che l’impalcatura della civiltà che conosco è un castello di carte. Ho paura dell’azzeramento, ma anche del suo contrario: che la paura passi invano, senza lasciare dietro un cambiamento».
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Paolo Giordano
Casa editrice
Einaudi
Anno
2020
Genere
Narrativa
Formato
Tascabile
Pagine
62
ISBN
9788806246761