Il cinema italiano vuole ripartire, e si pone come obiettivo fine giugno. Le associazioni delle imprese dell’audiovisivo e gli altri sindacati hanno firmato un protocollo sanitario per la ripresa delle produzioni cinematografiche e audiovisive.
Il documento è stato firmato da Anica (industrie cinematografiche), Apa (produttori audiovisivi), Ape (produttori esecutivi), Lara (agenti e artisti). Dopo un mese di lavoro è stato prodotto un documento che ora sarà sottoposto alle istituzioni per provare a ripartire entro fine giugno.
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Il documento del cinema italiano per la ripartenza
Una sorta di manifesto della sicurezza, che contiene comportamenti, procedure, responsabilità e strumenti che il mondo del cinema italiano dovrà adottare per impedire il diffondersi del Covid-19, in particolare sui set cinematografici.
Un manifesto frutto delle conoscenze scientifiche ma anche del buon senso di tutte le parti in causa, pronte a garantire il massimo della sicurezza sul lavoro. D’altronde il mondo del cinema aveva già dato prova di unità a marzo, quando si era deciso di interrompere le riprese ed i lanci dei nuovi film.
I firmatari del documento
Tra coloro che hanno firmato il nuovo documento ci sono cariche importanti del mondo del cinema, tra cui: Francesco Rutelli (Anica), Giancarlo Leone (Apa), Marco Valerio Pugini (Ape), Gianluca Curti (Cna Cinema e Audiovisivo), Corrado Azzollini (Confartigianato Cineaudiovisivo).
Ed ancora Umberto Carretti (Slc-Cgil), Fabio Benigni (Fistel-Cisl), Giovanni Di Cola (Uilcom-Uil), Delegazione troupe commissione sicurezza Slc-Cgil, Delegazione attrici-attori Sai-Slc-Cgil, Stefano Sardo (100Autori), Agi Spettacolo, Claudia Pampinella (Doc/it), Moira Mazzantini (Lara).
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