Yellowstone 3: la fragilità delle proprie radici

Disponibile su Sky, Yellowstone 3 è la terza parte della saga familiare western diretta da Taylor Sheridan che ha come protagonista Kevin Costner.

Una visione romantica della vita, in cui i protagonisti sono in lotta per salvare i loro valori e la propria terra, minacciata dalla modernità.

Politica, società, economia, cultura e problema razziale si mescolano in Yellowstone 3, che mette in scena una visione completa della famiglia Dutton. Il finale a sorpresa poi non lascia dubbi: ci sarà anche la quarta stagione.

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La trama

Si riparte dai fatti successivi al rapimento del piccolo Tate e dall’assassinio di Dan Jenkins. Ecco però che subito arriva un altro problema molto più pericoloso. La Market Equities, una società finanziaria d’investimenti, è guidata da Willa Hays e Roarke Morris, contro i quali si scontrerà Beth.

La società vuole investire i suoi soldi proprio nella terra di John Dutton trasformandola in una meta turistica con un aeroporto e delle piste da sci. A difendere la famiglia ci saranno, oltre a Beth, anche Jamie. Proprio l’avvocato farà però una scoperta che gli cambierà la vita.

John intanto pensa al futuro, e propone l’altro figlio Kayce come nuovo commissario del bestiame. Monica è divisa tra il suo popolo e la sua nuova famiglia, e capisce di volersi rendere utile per la comunità indiana, il cui presidente si troverà a fare i conti con la stessa Market Equities. Interessi comuni per due alleati che hanno però obiettivi diversi.

Rip e Beth poi fanno progressi ed iniziano a pensare ad una vita insieme, mentre i mandriani creano nuovi legami e sono assetati di vendetta.

Yellowstone 3

Yellowstone 3 – La recensione

Yellowstone 3 è una stagione ricca di sorprese, sia dal punto di vista delle lotte per la terra, sia da quello familiare, con una serie di segreti che vengono a galla. Mentre i rapporti si modificano, anche la figura di John Dutton cambia, diventando meno attiva e più introspettiva, sempre ferma però nel mantenere il ranch e i valori.

Prosegue quindi la guerra con tutto ciò che rappresenta il mondo nuovo, l’economia, il capitale. Soffermandosi però su questo è come se perdesse di vista il resto, i legami familiari, i suoi figli. Proprio i figli vanno avanti per la loro strada, che molto spesso non è quella dello Yellowstone.

In Yellowstone 3 si parla ancora di identità, di un posto nel mondo, di legami distruttivi tra padri e figli. Personaggi, ambientazioni, trama si mescolano per creare un mix perfetto, fino al colpo di scena finale. Prima di tutto però c’è l’animo dei protagonisti, ci sono i loro valori, gli ideali, le vittorie e i fallimenti. C’è il tempo che passa e il peso del futuro che rende ogni cosa estremamente fragile.

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Posted by Donato Bevilacqua

Proprietario e Direttore editoriale de La Bottega di Hamlin, lettore per passione e per scelta. Dopo una Laurea in Comunicazione Multimediale e un Master in Progettazione ed Organizzazione di eventi culturali, negli ultimi anni ho collaborato con importanti società di informazione e promozione del territorio. Mi occupo di redazione, contenuti e progettazione per Enti, Associazioni ed Organizzazioni, e svolgo attività di Content Manager.